Macerata

Macerata, gli studenti disegnano la loro città. In 600 protagonisti nel progetto Build the future

Il progetto, promosso da Comune e Area Vasta 3, ha cercato di impegnare i ragazzi per renderli più consapevoli e allontanarli dei pericoli delle dipendenze

MACERATA – Cinque scuole coinvolte, 600 ragazzi protagonisti, 32 opere di intervento realizzate in città per renderla ancora di più “a misura di ragazzo”. Sono alcuni numeri del progetto “Build the future” realizzato per rafforzare la prevenzione alle varie forme di dipendenze nei giovani, promosso dal Comune e dal dipartimento Dipendenze Patologiche dell’Area Vasta 3, in collaborazione con l’associazione Glatad onlus.

«Grazie a “Build the future” abbiamo potuto perseguire l’obiettivo di arrivare prima delle sostanze e dello sballo con oltre 600 giovani – ha spiegato Gianni Giuli, direttore del dipartimento Dipendenze patologiche -, coinvolgendoli per due anni consecutivi in un percorso di potenziamento delle abilità necessarie per affrontare le sfide della crescita e della vita. La forza di questo progetto è legata all’esperienza che abbiamo saputo maturare in tanti anni di presenza e studio del territorio e alla formazione continua dei nostri professionisti che devono sempre essere in grado di anticipare i cambiamenti. La sua efficacia poggia sulla continuità che finora gli è stata assicurata».

Il progetto è stato avviato nell’anno scolastico 2018-2019 e oggi è stato anche raccolto in un libro “Build the Future. Le nuove generazioni costruiscono il futuro”, curato da Silvia Agnani, che raccoglie tutte le voci che hanno partecipato: studenti, genitori e insegnanti.

«Nel primo anno, gli studenti si sono messi in gioco secondo quattro parole chiave: emozioni, relazione, identità, testimonianza e ha visto attivarsi due percorsi distinti nelle scuole primarie e nelle scuole secondarie di primo grado che hanno portato comunque a una riflessione critica e creativa in relazione allo spazio di vita quotidiano – ha spiegato la sociologa del dipartimento delle Dipendenze patologiche -. Dopo l’approfondimento in classe, sono stati attivati dei veri interventi per migliorare alcuni spazi della città, come l’abbellimento di alcune pensiline degli autobus, il restyling di alcune panchine al Sasso d’Italia, la realizzazione di un gioco dell’oca ai giardini Diaz o il restyling della biblioteca alla scuola “Fratelli Cervi”».

Nel secondo anno, invece, il team ha portato nelle classi il tema del viaggio, come metafora del cambiamento e del viaggio verso una fase successiva della vita, cercando di potenziare le life-skills necessarie per affrontarlo con consapevolezza e curiosità.

Anche il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Francesca D’Alessandro hanno sottolineato l’importanza «di queste iniziative che vanno valorizzate e promosse affinché i nostri giovani possano imparare, tramite la condivisione, la partecipazione e il coinvolgimento, ad affrontare tutto ciò che la vita riserva», mentre la direttrice dell’Area Vasta 3, Daniela Corsi, ha voluto ringraziare tutti i partecipanti per il loro impegno «nel realizzare un percorso di prevenzione che può essere definito di comunità e che non ha precedenti nel nostro territorio».

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