Macerata

Spaccio di cocaina nel Maceratese: nei guai quattro persone

L’indagine dei Carabinieri ha permesso di ricostruire circa 2.190 cessioni corrispondenti ad un quantitativo di 1800 grammi di droga, per un controvalore stimato in oltre 160mila euro

I Carabinieri della Stazione di Appignano

MACERATA – Scacco allo spaccio a domilio: i carabinieri scovano covo dello smercio tra la campagna di Macerata e Appignano. L’indagine ha permesso di ricostruire circa 2.190 cessioni, corrispondenti ad un quantitativo di 1800 grammi di cocaina, per un controvalore stimato in oltre 160.000 euro. Nelle prime ore di questa mattina, 2 febbraio, i Carabinieri della Compagnia di Macerata, hanno dato esecuzione a tre ordinanze di custodia cautelare agli arresti domiciliari e ad una applicazione della misura coercitiva dell’obbligo di firma.

L’indagine ha avuto inizio nel mese di febbraio 2020, quando i Carabinieri della Stazione di Appignano nel corso dei consueti servizi di controllo del territorio, insospettiti da alcuni movimenti insoliti di persone e mezzi, hanno fatto ulteriori approfondimenti. Da questi è emersa una cospicua attività di spaccio di cocaina, in favore di acquirenti residenti ad Appignano, ma anche a Macerata e nei comuni limitrofi.

L’indagine, condotta dai Carabinieri di Appignano con la collaborazione dei colleghi di Apiro e della Sezione Operativa del Nucleo Operativo e Radiomobile di Macerata, nel pieno dell’emergenza legata alla pandemia Covid, si è articolata con numerosi servizi di osservazione ed il ricorso ad indagini tecniche.

Individuata la “location” dello smercio: si tratta di un’abitazione di campagna tra Macerata e Appignano, dove è stato possibile accertare che i clienti arrivavano e, senza neanche scendere dal veicolo, in pochissimi secondi venivano riforniti dagli spacciatori; in diverse altre circostanze, invece, due degli indagati spacciavano “a domicilio”, una volta ricevuta la richiesta dai consumatori.

Gli indagati, due cittadini stranieri residenti a Macerata (un uomo cinquantenne ed una donna quarantenne) e due italiani (un cinquantenne di Corridonia ed un trentacinquenne di Appignano), dovranno ora rispondere del reato di spaccio in concorso.

Per l’esecuzione dei provvedimenti cautelari emessi dal giudice per le Indagini Preliminari Claudio Bonifazi, su richiesta del Sostituto Procuratore della Repubblica Enrico Riccioni, oltre ai militari della Compagnia Carabinieri di Macerata, hanno collaborato personale dell’Arma appartenente al Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona, al Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata ed al Nucleo Cinofili di Pesaro.

Il materiale per il confezionamento e la sostanza da taglio sequestrati

Inoltre, i reparti speciali dell’Arma, nell’ambito delle rispettive ispezioni nei confronti di un panificio, dove uno degli arrestati lavora come operaio, hanno rilevato gravi infrazioni alle normative speciali vigenti.
In particolare i Carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Macerata, hanno accertato l’inadempienza alle prescrizioni in materia di contenimento del Covid 19 nei luoghi del lavoro, nonché l’inosservanza di altre norme, elevando sanzioni per un totale di euro 15.700.

Analogo risultato è stato conseguito dagli accertamenti effettuati dai militari del Nucleo Antisofisticazioni e Sanità di Ancona che, a seguito dell’attività ispettiva condotta, hanno proceduto, di concerto con la competente Autorità Sanitaria Locale (Servizio Igiene Alimenti e Nutrizione), alla sospensione dell’attività.
Nel corso delle perquisizioni eseguite in fase di esecuzione delle misure cautelari, presso l’abitazione di uno degli arrestati sono stati rinvenuti bilancini di precisione, materiale per il confezionamento e sostanza da taglio (mannite) per stupefacenti.

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