Macerata

Smi, Moraca eletta segretaria regionale: «In congresso Saltamartini propone Giornata regionale medici morti per Covid»

Già vice presidente Fvm, Federazione Veterinari Medici, e rappresentante dell'Intersindacale, Alessandra Moraca è stata eletta alla guida del Sindacato Medici Italiani. Al congresso che si è svolto a Civitanova, tanti i temi sul tavolo, fra i quali anche il disagio mentale

ANCONA – La sindacalista Alessandra Moraca è stata eletta segretaria regionale Smi, Sindacato Medici Italiani delle Marche. Già vice presidente Fvm, Federazione Veterinari Medici, Moraca è stata nominata al vertice del sindacato nel corso dell’assemblea che si è svolta al Cosmopolitan di Civitanova Marche.

«Il congresso regionale del Sindacato Medici Italiani delle Marche è stato un momento di confronto concreto con i responsabili regionali della sanità e quelli dell’Area Vasta 4, sulle tutele per la salute dei cittadini e sull’iniziative a sostegno del lavoro dei medici» spiega la neo eletta, sottolineando che il vertice si è aperto con una video – testimonianza sul sacrificio che i medici italiani e quelli marchigiani hanno pagato sia in termini di vite, sia per quanto riguarda gli elevati ritmi di lavoro.

Numerosi gli interventi di medici della medicina primaria, della dirigenza medica, del 118 e della medicina dell’area psichiatrica nel corso del congresso che ha affrontato «tutte le questioni delle professioni mediche, a partire da quello delle retribuzioni che risultano essere circa la metà di quelle dei medici francesi e un terzo di quelle dei professionisti tedeschi. Per questo, si è detto nel corso del dibattito, il prossimo contratto dovrà ambire ad una equiparazione delle retribuzioni italiane con quelle europee. Tutti gli interventi si sono soffermati sulla necessità che Governo e Regioni debbano riconoscere, una volta e per tutte, la grande professionalità delle aree mediche del nostro Paese».

Alessandra Moraca, segretaria regionale Smi

Nel dibattito le tutele del lavoro dei medici di assistenza primaria, con Antonio Lamorgese, medico di medico di medicina generale di Fano, che «ha puntato il dito sulle responsabilità gravissime di chi governa perché le misure di protezione (DPI) contro il covid sono state riconosciute tardivamente – prosegue Moraca -. Per quanto riguarda, invece, i problemi sanitari dell’area psichiatrica legati alla pandemia da covid, come rilevato da un delegato-medico, è stato riscontrato che le sindromi da psicosi sono aumentate in tutta la regione. La salute mentale e la sanità penitenzieria sono senza risorse perché in sofferenza con le piante organiche. C’è bisogno di educatori, psicologici e comunità terapeutiche per rispondere a questo disagio».

Sul tavolo poi il tema della dirigenza medica e del 118, affrontato da Fabiola Fini, storica dirigente sindacale e medico dell’emergenza territoriale 118, «che ha denunciato i continui abbandoni dalla professione a causa delle basse retribuzioni e degli elevati ritmi di lavoro» aggiunge Moraca, ricordando che «l’ufficio legale del sindacato ha ribadito che la vertenza con le diverse Aree Vaste delle Marche che nel corso di molti anni, hanno contabilizzato in modo non corretto, le risorse non utilizzate del fondo del salario dei dirigenti medici e veterinari, potrebbe chiudersi favorevolmente tra poco tempo rappresentando, così, una vittoria per i diritti dei professionisti dell’area della dirigenza medica».

Presenti al congresso anche l‘assessore regionale alla sanità, Filippo Saltamartini, il direttore dell’Area Vasta 4 Roberto Grinta e il consigliere regionale di FdI Marco Ausili. «L’assessore Filippo Saltamartini si è impegnato ad aprire un’interlocuzione continua con lo Smi su temi della medicina – spiega – . Ha proposto l’istituzione di una giornata di memoria regionale delle morti dei medici poiché la tragedia, scatenata dal covid, che ha investito anche molti medici venga ricordata per sempre in Paese dove, molto spesso, non c’è memoria».

In chiusura dei lavori, Pina Onotri, segretario generale Smi si è soffermata sulle prospettive della medicina generale chiedendo alle parti pubbliche di trovare una connessione tra le varie proposte in campo» ovvero fra l’accordo collettivo nazionale, il documento delle Regioni su Pnrr (piano nazionale di ripresa e resilienza) e Sanità e la Legge di bilancio in discussione in Parlamento. «Solo in questo modo si potranno dare risposte concrete alla carenza dei medici, bloccare la loro fuga all’estero e permettere ai giovani medici l’accesso alla professione». Riconfermata Piera Mattioli al ruolo di presidente regionale e Mario Giusti alla vice presidenza regionale, così come è stato riassegnato il ruolo di segretario organizzativo a Fabiola Fini.

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