Macerata

Macerata, sit-in di Blocco studentesco dopo le morti durante gli stage: «Serve una nuova idea di scuola»

Protesta davanti al liceo classico da parte di un gruppetto di ragazzi: «Gli studenti stanno diventando sempre più spesso carne da macello in questo sistema scolastico, di cui l’alternanza scuola-lavora è il fallimento peggiore»

MACERATA – “Troppo giovane per votare, abbastanza per lavorare e per morire”. Uno striscione duro, dopo le ultime tragiche morti di studenti impegnati nell’alternanza scuola-lavoro, è comparso questa mattina (16 febbraio) davanti al liceo classico “Leopardi” di Macerata. La protesta è firmata da alcuni ragazzi del Blocco studentesco che si sono ritrovati davanti ai cancelli del liceo, in corso Cavour, per dire basta a queste tragiche molti, l’ultima delle quali ha coinvolto Giuseppe Lenoci, studente fermano di 16 anni, morto perché l’autocarro dell’azienda termoidraulica in cui stava svolgendo uno stage è finito fuori strada.

«A distanza di poco tempo dalla morte a Udine di Lorenzo Parelli, – si legge in una nota del movimento – siamo ancora qui a dover fare i conti con un’altra giovane vita spezzata. Giuseppe Lenoci era un ragazzo di Monte Urano, che aveva dei sogni, amava il calcio ed era ben voluto dai suoi coetanei. Un ragazzo appena sedicenne con tutto il futuro davanti a sé, che invece è morto in un modo assurdo. Gli studenti stanno diventando sempre più spesso carne da macello in questo meschino sistema scolastico, di cui l’alternanza scuola-lavora è il fallimento peggiore. Scendendo oggi in piazza, vogliamo far sentire la nostra voce, farci luce contro questo buio in cui soccombe una scuola ormai malata, dove i giovani non contano più nulla».

I ragazzi chiedono una nuova visione della scuola, dove gli studenti tornino a contare come persone. «Non possiamo più accettare tragedia come quella di Giuseppe – concludono i ragazzi di Blocco studentesco –. Vogliamo tornare a essere studenti e non numeri. Vogliamo cambiare questo vile modo di fare del governo nei confronti di noi studenti. Daremo sempre voce e giustizia a episodi sconcertanti come questo. Vogliamo realizzare un’idea nuova di scuola, vogliamo realizzare una vera socializzazione scolastica dove lo studente torni protagonista».

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