Macerata

Sisma centro Italia, altri 6 miliardi per la ricostruzione privata

I fondi sono contenuti nella legge di bilancio approvata dal Consiglio dei ministri. Il commissario Legnini: «Le scosse di questi giorni ci ricordano che dobbiamo mantenere alto l’impegno sulla prevenzione»

Il commissario Giovanni Legnini

MACERATA – Stanziati altri sei miliardi dal governo per la ricostruzione privata in tutte le zone del cratere. Un ulteriore passo in avanti rispetto a un’operazione già finanziata con sei miliardi e che, a poche ore di distanza dalle ultime scosse di ieri 29 ottobre registrate in provincia di Pesaro, dimostra la volontà di investire sulla prevenzione e sul recupero il più velocemente possibile dell’esistente.

La legge di bilancio 2022 approvata dal Consiglio dei Ministri, infatti, stanzia 6 miliardi aggiuntivi per la ricostruzione privata, oltre a disporre la proroga a tutto il 2022 dello stato di emergenza in centro Italia, con 200 milioni per l’assistenza alla popolazione, e della gestione commissariale. Con le oltre 21mila richieste di contributo presentate fino a questo momento, per un valore di 6,1 miliardi di euro, e con 11mila domande già approvate con la concessione di 3,1 miliardi, la somma stanziata in bilancio nel 2017 per la ricostruzione privata, 6 miliardi, era di fatto quasi tutta impegnata.

«Ringrazio il governo per l’attenzione costante rivolta alla ricostruzione post-sisma, che finalmente marcia ad un ritmo sostenuto, e alla messa in sicurezza di un territorio fragile. Le scosse di questi giorni nelle Marche ci ricordano che dobbiamo mantenere alto l’impegno sulla prevenzione – sottolinea il commissario straordinario alla ricostruzione, Giovanni Legnini -. Solo quest’anno in centro Italia abbiamo autorizzato un miliardo e mezzo di contributi per l’apertura di oltre 4mila cantieri, anche se nel terzo trimestre c’è stata una minor crescita dovuta alle difficoltà del mercato edilizio. I nuovi fondi ci consentono di affrontare con lo stesso impegno profuso fin qui il grandissimo lavoro che resta da fare. Dobbiamo ricostruire ancora almeno 40/50mila edifici. In quest’ottica la proroga del Superbonus edilizio al 2023 per alcune tipologie di edifici decisa dal Governo è molto positiva. Il mio auspicio è che ora il Parlamento possa migliorare queste norme, per far sì che i bonus siano confermati per le aree colpite dalle catastrofi naturali, così da garantire una ricostruzione sicura e sostenibile».

Secondo i dati diffusi dalla struttura commissariale, nel 2021, la ricostruzione ha subito davvero un’accelerazione sia sul fronte privato che su quello pubblico. Nei primi nove mesi dell’anno, infatti, le richieste di contributo presentate sono state 1.581, mentre quelle approvate, con l’autorizzazione ad aprire i cantieri e la concessione di 1,5 miliardi di contributi, la metà di quelli autorizzati dall’avvio della ricostruzione, sono state ben 4.082. Nello stesso periodo i cantieri ultimati, con la consegna degli immobili ai proprietari, sono stati 1.691. Gli importi effettivamente erogati nei primi nove mesi del 2021, sulla base dello stato di avanzamento dei lavori, ammontano a 542 milioni di euro, cifra sensibilmente superiore a quella registrata nell’intero anno 2020, pari a 381 milioni di euro.

Per quanto riguarda la ricostruzione pubblica, la spesa erogata a fine settembre era salita a 468 milioni di euro, rispetto ai 253 di fine 2020: nei primi nove mesi del 2021 sono stati ultimati quasi 100 cantieri. Tra giugno e settembre sono state presentate agli uffici della ricostruzione di Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria 438 richieste di contributo di ricostruzione, a fronte delle 528 del trimestre precedente. Nei primi nove mesi del 2021 le richieste presentate sono state 1.539, portando il totale a 21.167, per un importo di contributi richiesti pari a 6,1 miliardi. Alla stessa data erano state approvate 11.028 richieste.

Per quanto riguarda le opere pubbliche, invece, a fine settembre risultavano conclusi 351 interventi. Nelle Marche, le opere pubbliche finanziate sono 956 per un miliardo e 189 milioni; da finanziare ce ne sono 2.485, per due miliardi e 142 milioni. Gli interventi finanziati per chiese ed edifici di culto sono 532, per 282 milioni, da finanziare 561, e 248 milioni.

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