Macerata

Sigilli al Museo di Gagliole, l’avvocato Carnevali: «Va riaperto. I fossili sono tutti catalogati»

Nei giorni scorsi i carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale (Tpc) di Ancona hanno posto sotto sequestro il Museo di storia naturale, tra i più importanti del centro Italia

GAGLIOLE – «Non sussistono ipotesi di reato né dirette né di concorso in capo al responsabile del museo che va riaperto per consentire anche alle numerose scolaresche prenotate di poter ammirare i fossili presenti». A puntualizzarlo è l’avvocato Paolo Carnevali che con il collega Mario Cavallaro tutela la Fondazione Oppelide, ente che ha creato e gestisce il Museo di storia naturale di Gagliole (Mc), finito sotto sequestro mercoledì scorso. L’accertamento rientra in un’indagine più ampia condotta dai carabinieri del Nucleo Tutela patrimonio culturale (Tpc) di Ancona e coordinata dal pubblico ministero Paolo Gubinelli della Procura dorica su una presunta associazione costituita per rubare e commercializzare beni storici e paleontologici appartenenti allo Stato. Secondo l’ipotesi investigativa sarebbero stati compiuti ricerche e scavi non autorizzati nel sottosuolo che avrebbero portato alla luce beni di natura archeologica e paleontologica, compresi i fossili, immessi poi sul mercato o esposti al pubblico in strutture museali.

L’avvocato Paolo Carnevali

Da qui la necessità per gli investigatori di effettuare perquisizioni in luoghi che sono nella disponibilità di persone terze, alla ricerca di oggetti e documentazione utili alla ricostruzione e alla cristallizzazione dei fatti. È stato così che sotto la lente dei militari sono finite persone, associazioni e musei tra l’Anconetano, il Maceratese e fuori regione. Per quanto riguarda Gagliole, i militari del Nucleo Tpc hanno eseguito perquisizioni nell’abitazione del responsabile della Fondazione Oppelide – Museo di storia naturale, Paolo Paoletti, e nel Museo stesso, trovando e sottoponendo a sequestro frammenti ammoniti, fossili e documenti a loro relativi. In particolare nel museo i militari avrebbero trovato numerosissimi reperti paleontologici: accanto a quelli custoditi nelle vetrine da esposizione, ce ne sarebbero stati altri accatastati in contenitori ritenuti di fortuna. Alla fine i reperti trovati sarebbero stati migliaia, tantissimi in più rispetto a quelli conosciuti dalla Soprintendenza archeologica belle arti e paesaggio e per questo motivo, sia per il tipo di reperti che per il loro numero, i militari hanno deciso di sequestrare tutta l’area. «Tutto quello che si trova all’interno del Museo è catalogato e conosciuto agli organi di controllo – ha aggiunto l’avvocato Carnevali –. Il signor Paoletti non va certo in giro di notte a trafugare reperti o altro».

Il Museo di storia naturale di Gagliole è tra i più importanti del centro Italia. La fondazione che lo gestisce nata agli inizi degli anni 2000 «venne costituita – si legge sul sito del museo – con lo scopo di rendere fruibile al pubblico, la raccolta di reperti paleontologici e di minerali, effettuata mediante la creazione di un museo di Storia Naturale: un’istituzione culturale a disposizione del mondo della scuola e di tutti i cittadini, con la funzione di comunicare sapere e cultura, di educare alla tutela dell’ambiente, contribuire alla valorizzazione  del patrimonio culturale  e naturalistico presente nel territorio. Il Museo di storia Naturale è diventato così un contenitore culturale, dove i reperti conservati raccontano la storia della vita sulla terra dalle origini allo stato attuale, ed un luogo di dialogo tra la comunità scientifica e il pubblico, nonché un punto di riferimento per tutte le Istituzioni che operano nei settori ad esso connesso».

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