Macerata

Macerata, scena muta davanti al gip: i due rapinatori leccesi restano in carcere

Si è svolta ieri l'udienza di convalida per gli autori delle rapine (due tentate e una a segno) compiute tra il 18 e il 19 settembre scorsi a Montecosaro, Potenza Picena e Montelupone

MACERATA – Si sono avvalsi della facoltà di non rispondere i due leccesi di 35 e 36 anni sottoposti a fermo dai carabinieri della Compagnia di Civitanova all’esito di un’indagine lampo dei militari. Ieri, in collegamento dal carcere di Montacuto, hanno partecipato all’udienza di convalida fissata dal giudice per le indagini preliminari Giovanni Maria Manzoni. In presenza, in Tribunale a Macerata c’erano il gip e uno degli avvocati difensori, Antonio Renis, il secondo legale, Loredana Pasca del foro di Lecce, era in collegamento dal suo studio. Entrambi i rapinatori, dunque, hanno deciso di non rispondere alle domande del giudice che dopo aver convalidato i fermi ha disposto per entrambi l’applicazione della misura cautelare carceraria. I due, dunque, per il momento resteranno nella casa circondariale di Montacuto ad Ancona.

L’avvocato Antonio Renis

Prima di raggiungere le Marche i due rapinatori erano sottoposti alla misura degli arresti domiciliari in una comunità terapeutica di Lecce. Da lì erano evasi, avevano rapinato un uomo sottraendogli la sua Fiat Qubo, e a bordo di quel mezzo erano partiti alla volta delle Marche. La scelta della destinazione non era stata casuale, uno dei due, il più giovane, in passato era stato in una comunità in provincia di Macerata e, per questo, conosceva la zona. Era stata proprio questa sua conoscenza delle strade secondarie della costa maceratese a consentirgli di non incappare nei posti di blocco disposti capillarmente dai carabinieri dopo la prima rapina (rimasta tentata) a Montecosaro il 18 settembre. In quell’occasione, infatti, il titolare aveva reagito prendendo una mazza e loro erano fuggiti via. Ci avevano riprovato la mattina dopo a Potenza Picena entrando con un coltello in mano in un supermercato, ma la cassiera era scappata, loro non erano riusciti ad aprire il registratore di cassa e alla fine erano scappati anche loro. Era andata meglio a Montelupone dove erano riusciti a rapinare una barista di poco più di 400 euro. Poi i due erano scappati a Porto Recanati, tempo pochi minuti e i carabinieri li avevano raggiunti e bloccati.

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