Macerata

Ast di Macerata, bene così: «Assunzioni e investimenti verso la deospedalizzazione»

A Palazzo Raffaello il punto su attività, dati e numeri dell'Ast di Macerata. Presenti, tra gli altri, il presidente della Regione Francesco Acquaroli e l'assessore alla sanità Filippo Saltamartini

La conferenza stampa di stamattina

ANCONA – Cresce l’Ast di Macerata, numeri importanti: crescono ricoveri e attività chirurgica. Presentati stamattina 18 marzo i risultati conseguiti dall’Azienda sanitaria territoriale di Macerata nell’anno 2023 e illustrati gli obiettivi futuri. All’incontro, che si è svolto a Palazzo Raffaello, sede della Regione Marche, ad Ancona, hanno partecipato il presidente, Francesco Acquaroli, l’assessore alla sanità, Filippo Saltamartini, il sottosegretario alla presidenza della Giunta regionale Aldo Salvi e Marco Ricci, direttore generale Ast Macerata.

Proprio lui ha illustrato i punti salienti dell’azienda, che al 31 dicembre 2023 contava complessivamente 3459 dipendenti, di cui 506 dirigenti medici. In genere, positivo il trend di assunzioni a fronte delle varie cessazioni (82 cessazioni di dirigenti medici a fronte di 95 assunzioni, ad esempio). Le assunzioni non superano però le cessazioni nel settore tecnico e amministrativo (135 assunzioni contro 142 cessazioni nel primo caso; 38 assunzioni a fronte di 50 cessazioni nel secondo).

«Pnrr, investimenti in arrivo e realizzazione di Case di comunità per 15milioni 500 mila euro; mentre per gli ospedali di comunità 3milioni 490 mila euro (3.490.088,55 per la precisione, ndr). Per le centrali operative territoriali, stanziati grazie al Pnrr 519.225mila euro».

E ancora: «Cresce l’attività chirurgica del 35%», idem per l’attività ambulatoriale e le visite. La buona nuova è che da febbraio è attivo sia a Camerino sia a San Severino l’ambulatorio, previsto anche a Macerata da aprile, che agevola le vaccinazioni dei pazienti con fragilità (Hiv, cardiopatici e diabetici, ecc)».

Un’Ast di eccellenza, con la Biobanca di Civitanova che oggi funziona sulle conservazione delle cellule staminali per i pazienti per i quali le cure farmacologiche non danno risultati attesi. Per noi, questo è un punto di eccellenza e in un futuro prossimo crediamo possa essere implementata tale attività per altri tipi di percorsi».

«Una relazione per far comprendere meglio le iniziative delle Ast, a più di un anno dalla nascita – ha sottolineato il governatore Acquaroli – Il primo anno è stato di transizione, c’erano i commissari, eravamo senza direttori. Oggi abbiamo una struttura definitiva e dopo l’approvazione del piano socio sanitario di agosto 2023 siamo davanti a uno degli atti più importanti che le aziende devono approvare, l’atto aziendale, che definirà la strategia operativa delle stesse. L’Ast di Macerata è importante, numericamente cura e guarda oltre 300mila cittadini della nostra comunità regionale e non convive con altre aziende pubbliche sul territorio. Un territorio complesso – ha detto – con un entroterra vasto e il cratere sismico che ha un grosso impatto. Un’operatività anch’essa complessa e le azioni messe in campo hanno dovuto tenere conto di questi fattori che sono molto sentiti sul territorio. E in qualche maniera hanno avuto impatto negativo, si è sommato il sisma alla pandemia, due emergenze drammatiche, una superata, l’altra non ancora completamente».

Il vicepresidente Saltamartini ha parlato dell’ospedale di Macerata e dei nuovi finanziamenti ricordando come ora sarà «responsabilità dell’Ast quella dell’organizzazione sanitaria. Sulla base degli studi fatti da Univpm e Bicocca dovrà redigere l’atto aziendale. L’Ast ha autonomia finanziaria, organizzativa e procedimentale. Ha quindi acquisito uno status giuridico di rilievo. E poi Giunta e Consiglio hanno affermato, al contrario del passato, l’indirizzo di una sanità territoriale diffusa, con tre ospedali di primo livello: Macerata, Civitanova e Camerino con l’aggiunta dell’ospedale di base di San Severino. Prossimità delle cure e punti salute, invenzione della nostra regione per garantire la sanità di alcune prestazioni in zone disagiate. Al contrario delle politiche precedenti, che prevedevano invece la realizzazione di un unico hub di Macerata», la frecciatina del vicepresidente Saltamartini.

«Vorrei che fosse rimeritata l’azienda sanitaria per ciò che ha fatto nel Covid: il covid hospital di Civitanova è stato alimentato nella prima fase della pandemia soprattutto grazie all’Ast di Macerata. Ciò ha determinato l’allungamento delle liste d’attesa, l’Ast Macerata si è caricata sulle proprie spalle l’intero costo organizzativo del personale della sanità. Ultima questione – ha commentato Saltamartini – riguarda le tecnologie: non sono mai state disoccupate. Il Covid hospital di Civitanova era riserva strategica e alla fine del 2020 abbiamo raddoppiato i posti letto di terapia intensiva. Non c’è stato alcun ritardo nello spostamento delle tecnologie».

Il sottosegretario Salvi ha parlato di «sfide da affrontare con intelligenza organizzativa. Sfide comuni a tutte le altre Ast. C’è un’estensione monti-mare, con una prevalenza di anziani sulle zone montane e abbiamo almeno 15 comuni con meno di mille abitanti. Organizzare una medicina di prossimità in queste aree è sfida importante, che richiede intelligenza in particolare dal punto di vista organizzativo. L’azienda è vitale, ha dei punti di eccellenza già noti che si stanno espandendo nell’interesse regionale e nazionale».

I dati illustrano una «produttività in aumento. Attenzione particolare ad alcuni aspetti che vanno verso la modernità organizzativa, il desurgery, il day hospital, le attività ambulatoriali in netto aumento rispetto ai ricoveri tradizionali. Una medicina nuova, che va verso il territorio e la deospedalizzazione. È questo il futuro».

Ti potrebbero interessare