Macerata

San Severino, sotto la pioggia la “Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze armate”

Il presidente del consiglio comunale di San Severino Marche, Sandro Granata: «Quella odierna è una giornata che viviamo, quest’anno più che mai, come una richiesta di pace»

Un momento delle celebrazioni del IV Novembre a San Severino (Foto; Comune di San Severino)

SAN SEVERINO – «Oggi ricordiamo l’anniversario di una vittoria che pose fine a un conflitto, celebriamo l’Unità d’Italia, e  i caduti che si sono sacrificati per dare vita al nostro Paese, festeggiamo le Forze Armate che sono state protagoniste del formarsi dell’Italia unita e che ne presidiano il ruolo nel mondo». Con queste parole il presidente del consiglio comunale di San Severino Marche, Sandro Granata, è intervenuto alla cerimonia ufficiale in occasione del 4 Novembre, Giornata dell’Unità nazionale e delle Forze Armate.

La pioggia non ha impedito al corteo, partito da piazza Del Popolo, di raggiungere il monumento ai Caduti. Ad aprire la parata il Gonfalone del Comune. A prestare servizio anche il Corpo filarmonio bandistico “Francesco Adriani”.

Sotto un rovescio battente la deposizione di una corona d’alloro mentre gli studenti delle scolaresche cittadine assistevano in piedi e in rispettoso silenzio all’interno del teatro Italia.

Alla cerimonia le bandiere e i labari dell’Associazione Combattenti e Reduci, dell’Associazione Nazionale Carabinieri, dell’Associazione Nazionale Granatieri, dell’Associazione Arma di Cavalleria, dell’Associazione Nazionale Partigiani d’Italia, della Croce Rossa Italiana, gli stendardi delle scuole e la presenza dei militari della locale stazione dell’Arma dei Carabinieri, dei Carabinieri Forestali, della Polizia Locale, dei volontari del gruppo comunale di Protezione Civile.

Nel corteo delle autorità anche gli assessori Jacopo Orlandani e Michela Pezzanesi, la consigliera comunale Tiziana Gazzellini.

«Quella odierna – ha ricordato ancora il presidente del consiglio, Granata – è una giornata che viviamo, quest’anno più che mai, come una richiesta di pace. Una pace che già cento anni fa si identificava nel rifiuto dei conflitti e che, ancora oggi, non riusciamo a mantenere, che sia ripudio della guerra, come sancito nella nostra Costituzione, nonché la traduzione in termini comuni e condivisi, del superamento di quelle situazioni che  provocano ingiustizie, distorsioni, diseguaglianze, generatrici, a loro volta, di conflittualità tra popoli, nazioni, comunità. Mai come oggi, soprattutto nella nostra terra colpita dal terremoto prima di essere travolta come tutto il mondo dall’emergenza pandemica e da una guerra che bussa prepotente alle porte, abbiamo poi bisogno di creare unità quale condizione che rende forte una Nazione».

Nel suo saluto il presidente Granata ha infine rivolto un ringraziamento alle scolaresche. Poi alcuni alunni dell’Istituto comprensivo “P. Tacchi Venturi” hanno letto brani legati alla ricorrenza alla presenza di alcuni docenti e del dirigente scolastico, Sandro Luciani.

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