Macerata

San Severino, il sindaco chiede la riattivazione del pronto soccorso: «Unico ospedale no Covid della provincia»

«In questo momento credo si debba pensare con la massima attenzione e celerità alla popolazione con un’attenzione dedicata anche alle altre emergenze, altrettanto gravi, che essa vive»

L'ospedale di San Severino e il sindaco Rosa Piermattei

SAN SEVERINO – Il sindaco di San Severino Rosa Piermattei chiede la riattivazione del pronto soccorso dell’ospedale “Bartolomeo Eustachio”. «È assurdo che ancora non si sia proceduto in tale direzione in piena emergenza pandemia visto che questo è, ormai, l’unico ospedale No Covid-19 di tutta la provincia. Mi chiedo perché non l’abbiano già fatto. A me sembra scontato farlo, ne vale la vita di tutti».

Il primo cittadino, per chiedere l’urgente provvedimento, ha scritto ai vertici della sanità regionale, al Ministro della Salute Roberto Speranza e al capo della Protezione Civile nazionale Angelo Borrelli.

«In questo momento credo si debba pensare con la massima attenzione e celerità alla popolazione con un’attenzione dedicata anche alle altre emergenze, altrettanto gravi, che essa vive. Emergenze come questa sono ancor più amplificate dall’assoluta mancanza di una viabilità adeguata, dalla presenza di persone molto anziane e spesso sole, colpite da malattie che richiedono un’alta ospedalizzazione – ha aggiunto il sindaco Piermattei -. Tempo fa è stata presa per l’ospedale di San Severino, oggi unico presidio ospedaliero No-Covid dell’intera provincia dove vengono trasferiti tutti i pazienti di diverse Unità Operative dai presidi di Camerino, Civitanova e Macerata, l’assurda decisione di chiudere il pronto soccorso per trasformarlo in Punto di primo intervento».

«L’emergenza nell’emergenza che stiamo vivendo oggi richiede di rivedere l’organizzazione e disporre l’immediata riapertura del pronto soccorso con il personale necessario e con un’ambulanza medicalizzata 24 ore su 24 – ha spiegato il primo cittadino -. Una Unità Operativa che sarebbe dedicata ai casi di emergenza e con spazi per la breve osservazione, con percorso “sporco”-“pulito”, dove verrebbero prestate le prime cure in tutti i casi di urgenza ed emergenza (traumi, infarti, ecc.) e dove si dovrebbe accedere in modalità di “ricovero urgente”.  L’ospedale “Bartolomeo Eustachio” diventerebbe così un presidio No Covid-19 completo dove ricevere la necessaria assistenza».

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