Macerata

San Severino, il badante si difende: «Non l’ho violentata. È stata lei a invitarmi a casa»

Oggi l'udienza di convalida del 35enne moldavo arrestato per violenza sessuale e duplice violazione di domicilio. Il giovane ha negato gli addebiti, il gip ha convalidato l'arresto

Il tribunale di Macerata

SAN SEVERINO – Arrestato per violenza sessuale e duplice violazione di domicilio, il badante moldavo 35enne nega gli addebiti: «Ho una fidanzata giovane, non avrei mai fatto cose del genere a una signora più grande. È stata lei a invitarmi a casa». Si è difeso così stamattina il giovane arrestato la notte tra domenica e lunedì scorsi dai carabinieri della Stazione di San Severino dopo l’allarme lanciato da una donna che al telefono aveva richiesto l’immediato intervento di una pattuglia.

Oggi nell’udienza di convalida il 35enne, in collegamento dal carcere di Villa Fastiggi a Pesaro, ha risposto alle domande del gip Giovanni Maria Manzoni. Difeso dall’avvocato Paola Castellani, il 35enne ha ripercorso l’accaduto di quella notte dando però una versione diametralmente opposta a quella della vittima. Il giovane ha riferito di aver cenato con la donna e con il padre (da una settimana viveva a casa di lui e lo aiutava in qualità di badante, ndr) a casa dell’anziano, poi lei lo avrebbe invitato a casa sua. Una volta arrivati in quell’abitazione però la donna, stando alla versione del 35enne, lei lo avrebbe aggredito. Con l’aiuto di un’interprete il moldavo ha riferito di non sapere perché la donna lo avesse fatto ma a quel punto lui si era deciso ad andare via (la mamma del 35enne vive a Macerata). Quando è tornato a casa del padre di lei, avrebbe forzato la porta d’ingresso perché voleva riprendere le proprie cose, tra le quali i suoi documenti per andare via. Avrebbe aggiunto che quando i carabinieri sono arrivati lui era nella sua stanza a preparare le proprie cose. Il 35enne ha negato anche di aver aggredito l’anziano.

A seguito della colluttazione con la donna avrebbe riportato 8 giorni di prognosi. Erano 10, invece, i giorni riconosciuti alla donna che la notte dell’aggressione, aveva raccontato ai militari una situazione ben più drammatica: aveva riferito che il giovane, dopo aver rubato le chiavi di casa di lei nell’abitazione del padre si era introdotto nella sua abitazione, l’aveva aggredita e aveva tentato di violentarla, lei era riuscita a scappare a casa del genitore ma lui li aveva raggiunti, aveva forzato la porta e percosso l’anziano prima che arrivassero i militari. Il gip ha convalidato l’arresto e disposto la detenzione in carcere. La difesa ha presentato istanza per contattare la madre del 35enne per verificare la possibilità di richiedere una misura meno afflittiva, al momento il giovane, infatti, risulta essere senza fissa dimora. Da quanto emerso il moldavo era in Italia da circa due mesi, da una settimana, tramite passaparola, aveva trovato lavoro come badante a casa dell’anziano.

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