Macerata

San Ginesio, dice di essere stato rapinato due volte ma non è vero: benzinaio patteggia

Un anno per simulazione di reato. Il 32enne è stato invece prosciolto dall'accusa di appropriazione indebita per mancanza di querela, nel frattempo ha restituito tutti i soldi al datore di lavoro

Il tribunale di Macerata

SAN GINESIO – In due occasioni, a distanza di sette mesi l’una dall’altra, aveva chiamato i carabinieri per denunciare di essere stato rapinato, entrambe le volte invece aveva inventato le rapine intascandosi circa 40.000 euro.

È finito davanti al giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Domenico Potetti un benzinaio 32enne residente in un piccolo comune dell’entroterra. Accusato di simulazione di reato e appropriazione indebita, questa mattina tramite l’avvocato Alessandro Marcolini ha patteggiato con il pm Vincenzo Carusi un anno di reclusione per il primo reato contestato, con la sospensione della pena condizionata allo svolgimento di lavori di pubblica utilità alla Croce Rossa.

Per il reato di appropriazione indebita, invece, il gup ha emesso sentenza di non luogo a procedere per mancanza di querela. Nel frattempo infatti, il giovane ha risarcito fino all’ultimo centesimo il datore di lavoro che ha deciso di offrirgli un’altra chance consentendogli di continuare a lavorare per lui.

L’avvocato Alessandro Marcolini

La prima rapina simulata risale al 23 dicembre 2019 quando il benzinaio, responsabile di due distributori di carburante, chiamò i carabinieri dicendo di aver subìto una rapina. Ai militari aveva raccontato che qualcuno a bordo di un’auto con targa straniera lo aveva costretto a fermarsi e, senza l’uso delle armi, ma con modi abbastanza efficaci, lo avrebbe convinto a consegnargli l’incasso di 15.000 euro.
Dopo sette mesi un’altra chiamata al 112. Il 17 luglio 2020 il benzinaio denunciò ai militari delle Stazioni di San Ginesio e Belforte del Chienti di essere stato rapinato. Spiegò che verso le 10.15 lungo la strada provinciale tra Cessapalombo e San Ginesio, in aperta campagna, era stato superato da tre moto che gli avevano tagliato la strada e lo avevano costretto a fermarsi. I tre centauri, senza togliere il casco si erano avvicinati e gli avevano intimato di consegnargli la borsa che aveva con sé: dentro c’erano circa 25.500 euro. Anche quella volta non avevano avuto bisogno di mostrare armi per ottenere il bottino.

Seguirono mirate indagini dei carabinieri della Compagnia di Tolentino che dopo diversi riscontri scoprirono che in realtà non c’era stata alcuna rapina e che ad appropriarsi dei soldi era stato proprio il denunciante. Il benzinaio fu chiamato per essere interrogato, si pentì e confessò dicendo di averlo fatto per disperazione, per pagare dei debiti contratti in passato. Da lì l’inizio di un percorso di ripresa, oggi per lui si è chiusa la vicenda giudiziaria.

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