Macerata

“Route 21” nelle Marche. Il viaggio in moto con i più fragili passa anche a Civitanova

L'esperienza avrà inizio il 3 settembre a Palermo e si concluderà il 5 ottobre a Roma, con l'incontro con papa Francesco

CIVITANOVA MARCHE- Passerà anche a Civitanova, la “Route 21”, il viaggio in Harley Davidson che coinvolgerà i ragazzi con la sindrome di Down. L’appuntamento nella città costiera è previsto per il 3 ottobre, a un mese esatto dalla data d’inizio di questa esperienza e a due settimane dalla sua fine.

Il viaggio

“Route 21” deve il suo nome al mito statunitense della “Route 66”, la nota autostrada che collega il paese da est ad ovest e che è attraversata da numerosi centauri. In particolare, l’iniziativa, giunta ormai alla sua ottava edizione, prevede un giro d’Italia in moto che partirà il 3 settembre da Palermo e si concluderà il 5 ottobre a Roma, con l’incontro con papa Francesco: in sella alla due ruote, ci saranno i più fragili. L’intento è quello di migliorare le doti sociali e relazionali di ognuno, lasciandone emergere le caratteristiche personali.

Sarà, dunque, un percorso colmo di tappe interessanti e che si spalmerà su quasi tutto il mese di settembre: Catania, Crotone, Bari, Cervia, Venezia, Trieste, Verona, Monza, Torino, Genova, Pontedera, Cagliari, Arezzo, Amatrice e appunto Civitanova. In queste città, verranno organizzati dei momenti di accoglienza per i biker, oltre che ricevimenti istituzionali. Inoltre, le due ruote si fermeranno nella concessionaria ‘Harley Davidson Civitanova’, che si trova a Montegranaro.

Il progetto è un’idea del rider Gian Piero Papasodero, vicepresidente dell’associaizone “Diversa-mente”: a turno, il promotore di “Route21” condurrà i ragazzi in sella alla sua moto. Papasodero ha anche scritto un libro su quest’esperienza, dal titolo ‘Route 21 – strada vita e cromosomi’. Il volume sarà disponibile nelle concessionarie Harley Davidson e online: «La normalità è il tema al centro del nostro viaggio – chiarisce – . L’intento è quello di mostrare che i ragazzi di Trisomia21 non hanno bisogno di vivere in modo stereotipato, protetti dalla realtà che li circonda ma che, come ogni altro ragazzo della loro età, possono vivere la loro vita e autodeterminarsi, diventando protagonisti».

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