Macerata

«Rincari? Salasso per i pensionati», la CNA Macerata lancia l’allarme

Silvano Gattari, Presidente CNA Pensionati di Macerata, pone all’attenzione delle istituzioni il forte calo del potere di acquisto della categoria

Immagine di repertorio

MACERATA- Silvano Gattari, Presidente CNA Pensionati di Macerata, pone all’attenzione delle istituzioni il forte calo del potere di acquisto della categoria: «Da una breve indagine svolta tra gli associati emerge una situazione allarmante. Se fino all’inizio dello scorso anno l’inflazione era pressoché stazionaria, i recenti rincari dei prodotti petroliferi hanno contagiato anche gran parte dei prodotti di largo consumo, con aumenti a due cifre su molti prodotti alimentari. Per i pensionati tutto questo si è tradotto in un vero e proprio salasso, con un maggiore esborso che abbiamo calcolato in almeno 1.200 euro l’anno».

Silvano Gattari

«Considerando – specifica Gattari – che un artigiano con 42 anni di contributi maturati e 25.000 euro di retribuzione lorda annua può contare su una pensione di vecchiaia intorno al migliaio di euro, stiamo andando verso una pericolosa diffusione della marginalizzazione e della precarizzazione per ampie fasce della popolazione anziana. I pensionati che escono dal mondo artigiano meritano un trattamento ben diverso da quello attuale».

Ad aumentare le preoccupazioni del raggruppamento di interesse CNA anche le carenze nel sistema sanitario regionale: «L’ormai strutturale carenza di medici ha dilatato i tempi di attesa per visite e interventi; per noi anziani in particolare, il tempo può essere una variabile fondamentale tra la vita e la morte. A Macerata i reparti di pneumologia, oncologia e il pronto soccorso vanno avanti con gli straordinari del poco personale rimasto. È estremamente urgente porre rimedio a queste carenze».

Le proposte avanzate dall’Associazione di categoria sono quindi puntuali ed urgenti: «Purtroppo – afferma laconicamente Gattari – l’attuale normativa prevede la rivalutazione delle pensioni al 1° gennaio di ogni anno sulla base del tasso di inflazione dell’anno precedente. Sono quindi necessari conguagli e recuperi dei maggiori costi sostenuti dai pensionati per compensare questa asincronia. Se aggiungiamo poi che sulle pensioni italiane grava una tassazione molto alta, del 22% circa, sarebbe giusto darci la possibilità di applicare la ‘No Tax Area’ già prevista, tra l’altro, per i lavoratori dipendenti. Perché questa incomprensibile disparità?».

«Nel nostro Patronato Epasa-Itaco – conclude il vertice CNA – abbiamo creato un apposito servizio per verificare che tutte le prestazioni legate al reddito siano state conteggiate nella pensione. Diamo almeno la certezza di ricevere quel poco che ci spetta…».

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