Macerata

Ricostruzione post-sisma, Confartigianato Macerata: «Troppa burocrazia»

Stefano Foresi, responsabile del settore edile sottolinea la necessità di snellire le pratiche: «La mancanza di liquidità frena l’azione imprenditoriale»

Macerata – Oltre due mesi per la liquidazione di una pratica, che possono arrivare anche a cinque per ottenere lo stato di avanzamento finale dei lavori. Tempi ancora troppo lunghi guardando alle grandi necessità previste per far partire una ricostruzione nei territori colpiti dal sisma.

A fornire un quadro della situazione nei cantieri edili, è Confartigianato imprese Macerata- Ascoli- Fermo che, in un report, ha evidenziato come pochissime aziende associate abbiano opzionato il Sal (Stato avanzamento lavori) Zero, che prevede il pagamento della quota parte del contributo a seguito di opportuna fideiussione. L’anticipo viene, del resto, concesso non prima di 3 o 4 mesi dall’invio della pratica, e la polizza fideiussoria scoraggia molti imprenditori: trovare fideiussioni, oltre che oneroso, è piuttosto difficile. Quanto alla ricostruzione pesante, la maggior parte delle imprese ha da poco aperto il cantiere: anche qui, comunque, si registrano attese nei pagamenti di circa 3-4 mesi.

«Gli imprenditori lamentano ancora troppa burocrazia e considerevoli passaggi – spiega Stefano Foresi, responsabile del settore edile Confartigianato interprovinciale -. I tecnici delle imprese, essendo oberati di lavoro, fanno spesso difficoltà a essere celeri nell’invio della documentazione, ma da contropartita l’Ufficio speciale ricostruzione (Usr) ha bisogno di molto tempo per verificare accuratamente tutte le procedure. Le aziende parlano anche di ritardi degli istituti bancari, che prendono giorni prima di liquidare il credito già decretato dall’Usr».

A pesare ulteriormente anche la stretta della pandemia «che sta condizionando questo meccanismo di liquidazione – ha aggiunto Foresi -, con forti stop: in alcuni casi si è stati costretti a sostituire il tecnico preposto in corsa, con nuovo dispendio di tempo. La speranza è che con il progressivo rallentamento della curva si possa entrare a regime. I nostri imprenditori, a breve, saranno impegnati nella fase della ricostruzione pesante, i cantieri saranno più corposi e la paura di problemi finanziari legati alla mancanza di liquidità frena molto l’azione imprenditoriale. Le aziende vorrebbero davvero cogliere le opportunità che il mercato offre, ma eventuali ritardi considerevoli potrebbero portarle sull’orlo del dissesto finanziario».

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