Macerata

Riconversione ospedale di Camerino, Acquaroli ai sindaci: «Una scelta tecnica, la politica rimanga fuori»

Ecco il report dell'incontro che si è svolto al Lanciano Forum di Castelraimondo tra i primi cittadini dell'entroterra e il presidente della Regione Marche

Un momento dell'incontro a Castelraimondo. Da sinistra Pasqui, Acquaroli, Marinelli, Storti

CASTELRAIMONDO – «Il documento del piano pandemico è un documento tecnico e ci siamo trovati ad applicarlo; la politica non può invadere quel campo». Così, ieri (mercoledì 26 novembre), il governatore della Regione Marche Francesco Acquaroli ai sindaci dell’entroterra maceratese.

L’incontro, al quale erano presenti tutti i primi cittadini, il direttore regionale dell’Asur e facente funzione dell’Area Vasta 3 Nadia Storti, la presidente della Commissione Sanità Elena Leonardi, i consiglieri regionali Gianluca Pasqui e Renzo Marinelli e il vescovo monsignor Francesco Massara, si è svolto al Lanciano Forum di Castelraimondo.

Un momento dell’incontro al Lanciano Forum di Castelraimondo

«Durante l’incontro abbiamo ripetuto la nostra volontà nel rivedere la scelta fatta per l’ospedale di Camerino – che è stato riconvertito in struttura Covid – in funzione delle problematiche presenti e di quelle alle quali andiamo incontro come entroterra – ha detto il sindaco della città ducale Sandro Sborgia -. Basti pensare alla nostra posizione geografica, all’approssimarsi dell’inverno e quindi alla percorribilità delle strade che sarà resa ancor più complicata».

I sindaci dell’entroterra però non hanno solo prospettato le problematiche «ma abbiamo voluto essere propositivi – ha continuato Sborgia – pensando a una strada diversa come l’impiego di strutture private convenzionate come previsto dal piano pandemico. Ci è stato risposto che il documento del piano pandemico è un documento tecnico e che la politica non può invadere quel campo».

«Su questo abbiamo espresso con umiltà e in maniera onesta il nostro pensiero e cioè che la politica deve assumersi le responsabilità dato che ai tecnici sono demandate delle attuazioni di volontà politiche – ha proseguito il primo cittadino di Camerino -. Viviamo un momento difficile e già l’8 marzo abbiamo vissuto la riconversione del nostro ospedale. Ora accettiamo con responsabilità la decisione ma era nostro dovere rappresentare le difficoltà di un intero territorio e di un’intera area».

I sindaci hanno ringraziato la Regione per l’ascolto e il confronto dimostrato. «Abbiamo rappresentato le situazioni che viviamo e ciò che ci aspettiamo dalla politica – ha concluso Sborgia -. Speriamo che questa situazione passi presto e ci auguriamo, successivamente, di avviare un nuovo percorso che non ci deve vedere come soggetti che subiscono le decisioni ma soggetti attivi e attori primi della ripartenza e della rinascita di questo territorio soprattutto dal punto di vista sanitario dato che la sanità è il riferimento di una comunità. Se vogliamo che questo territorio, dopo il sisma, possa essere attrattivo sia per chi ci vive sia per le nuove generazioni dobbiamo partire dalla sanità».

L’ospedale di Camerino

«Un grande senso di unità e solidarietà: sono molto soddisfatto di quanto scaturito nell’incontro al Lanciano Forum di Castelraimondo – ha commentato il consigliere regionale, vice presidente del Consiglio regionale delle Marche ed ex sindaco di Camerino Gianluca Pasqui -. Un confronto franco e leale fra i sindaci del territorio dell’entroterra e i vertici della Regione da cui è emersa la ferma volontà di mettersi a disposizione ma anche di essere parte attiva nel confronto sul nuovo piano socio sanitario che le Marche si apprestano a redigere. Tutti saranno chiamati a portare il loro contributo, con la certezza che questo territorio non sarà abbandonato come ha garantito il presidente Acquaroli. Mettiamo da parte, io per primo, ogni polemica, ogni individualismo e battaglie di campo che oggi non hanno ragione di essere e guardiamo al futuro con rinnovato ottimismo perché stavolta la Regione c’è», ha concluso Pasqui.

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