Macerata

Bazar dello spaccio a Recanati: chili di droga in un casolare, padre e figlio ai domiciliari

Nell'udienza di convalida celebrata in collegamento dal carcere di Montacuto i due recanatesi di 64 e 34 anni si sono avvalsi della facoltà di non rispondere. L'arresto risale a venerdì scorso

polizia, volante, squadra mobile

RECANATI – Venerdì scorso si erano trovati i poliziotti delle Squadre Mobili di Ancona e Macerata nel loro casolare. In casa avevano quattro chili tra hashish e marijuana e una decina di grammi tra Mdma ed ecstasy, padre e figlio erano finiti dritti in carcere a Montacuto.

Questa mattina si è svolta l’udienza di convalida in collegamento dal carcere. Padre e figlio, difesi dagli avvocati Jacopo Allegri e Alfonso Valori, si sono avvalsi della facoltà di non rispondere e il giudice per le indagini preliminari Claudio Bonifazi ha convalidato gli arresti disponendo i domiciliari senza braccialetto elettronico. I due, il primo pensionato il secondo operaio, non avevano precedenti a loro carico.

L’indagine antidroga che ha portato al loro arresto era scattata alcune settimane prima quando i poliziotti della Mobile di Ancona diretta vicequestore Carlo Pinto avevano individuato un canale di approvvigionamento dei pusher dorici che arrivava fino a Recanati, nello specifico in un casolare della città leopardiana. Dopo aver raccolto sufficienti indizi, gli agenti hanno deciso di fare irruzione nell’immobile, così venerdì mattina, insieme ai colleghi dell’omologo ufficio di Macerata guidato dal commissario capo Matteo Luconi, i poliziotti sono entrati nell’abitazione di padre e figlio.

All’interno dell’immobile gli investigatori avevano trovato di tutto: 5 barattoli in vetro nascosti in una legnaia con all’interno quasi un chilo di marijuana; 24 panetti di hashish per un peso complessivo di quasi tre chili, dei quali un panetto era stato rinvenuto all’interno di un camino, mentre gli altri 23 all’interno di un frigorifero in funzione collocato nel garage. Oltre a questo stupefacente gli agenti avevano trovato anche droghe sintetiche, in totale una decina di grammi tra Mdma ed ecstasy. Ma non solo. Nel corso dell’operazione, era spuntata anche la somma di 4.730 euro, ritenuta  provento della fiorente attività di spaccio intrapresa da padre e figlio, nonché tre bilancini di precisione, buste di cellophane e rotoli di nastro adesivo, coltelli e cutter, tutto materiale utilizzato per tagliare e confezionare lo stupefacente da destinare allo spaccio.

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