Macerata

Primarie centrosinistra, Pantanetti: «Politica dia risposte ai cittadini»

«Partecipazione, cittadinanza attiva, corresponsabilità delle scelte». E sul sindaco Carancini usa "parole al miele" il presidente del consiglio di Macerata

Luciano Pantanetti
Luciano Pantanetti

MACERATA – «Sono le diversità a formare la forza di una coalizione e le primarie rappresentano questo; auspico quindi che il 16 febbraio in tanti vengano a esprimere la loro preferenza in base a un modello democratico che Macerata ha spesso sperimentato». Luciano Pantanetti, presidente del Consiglio di Macerata e avvocato, ha ufficializzato circa un mese fa la sua candidatura alle primarie del centrosinistra per la scelta del candidato sindaco che dovrà poi correre nella prossima tornata elettorale.

«Il candidato è eletto sulla base di un programma e sono certo che gli altri candidati sindaci ne hanno un altro. Proprio per questo sulla questione relativa agli apparentamenti, che superano le primarie, credo che rappresentino un tradimento nei confronti degli elettori stessi e che vadano a cambiare la volontà di chi si è recato alle urne; proprio per questo non ci credo» ha continuato il candidato che, sul sindaco Romano Carancini, sparito dal nome della sua nuova lista “La città di tutti” (prima era “La città di tutti con Romano Carancini sindaco”, ndr.), ha solo “parole al miele”.

«Il programma era stato sottoscritto da tutte le forze politiche e il sindaco lo ha portato avanti bene – osserva Pantanetti che dal 2010 fino al 2015 è stato assessore all’urbanistica nella prima giunta Carancini -. Le scelte adottate infatti hanno sempre avuto una natura collegiale e il singolo, in piena autonomia, può fare poco. Quello che il sindaco, che è la punta di un iceberg, ha portato avanti è stato fatto insieme al centrosinistra e io stesso ho condiviso il programma che Carancini ha saputo realizzare per oltre il 50%: non posso che dirgli “bravo”. Sicuramente degli errori sono stati commessi, come è normale nella natura umana. Ora spetta a noi evitare che si ripetano».

«Ciò di cui abbiamo bisogno è di accelerare la politica che deve essere in grado di andare oltre a determinati meccanismi complessi e delicati che non riescono a dare risposte ai cittadini – continua il candidato -. La qualità di un sindaco sta nell’equilibrio, nell’ascolto e nel trovare soluzioni per la comunità. In questo discorso si inserisce il problema del centro storico, per il quale bisognerebbe collocare delle risorse specifiche mantenendo un rapporto costante e diretto con tutti gli attori».

«Poi c’è l’Università che, a detta di molti, è l’impresa più importante che abbiamo – ha proseguito Pantanetti -. Non possiamo fare determinate scelte senza il suo coinvolgimento diretto e dovremmo istituire un tavolo permanente per cementificare i rapporti».

Tra le priorità anche i servizi sociali dei quali «si è sentito poco “parlare” in questi anni proprio perché, grazie anche al nostro assessore Marika Marcolini, abbiamo lavorato molto bene. È fondamentale dare delle risposte soprattutto ai soggetti più deboli come gli anziani, i bambini o i portatori di disabilità. Ricordiamoci che più gente sta bene e più stanno bene tutti gli altri e questo è il nostro obiettivo: fornire servizi efficaci e sufficienti a tutta la popolazione».

Sulle periferie «importanti e fondamentali alla stessa stregua del centro storico, è importante operare delle scelte che tengano conto anche della differenziazione – ha spiegato il candidato -. In questo sono rilevanti i cosiddetti “centri civici” che rappresentano il terminale per cercare di comprendere le varie esigenze. Partecipazione, cittadinanza attiva e associazionismo nella corresponsabilità delle scelte sono le parole d’ordine».

«Il 16 febbraio i cittadini saranno chiamati a scegliere chi, secondo loro, ha le qualità migliori per rivestire il ruolo di candidato sindaco – ha concluso Pantanetti -. Mi auguro la più ampia partecipazione possibile perché poi la scelta ricadrà su tutti loro».

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