Macerata

Sostenibilità in Appennino, presentato l’accordo tra Unicam e Slow Food Marche

Collaborazione incentrata sullo studio dell'adeguamento ai cambiamenti climatici dei sistemi zootecnici sulle montagne dell'Appennino centrale

CAMERINO – Presentato, presso l’aula Galleria di Palazzo Castelli, l’accordo quadro tra l’Università di Camerino e Slow Food Marche, relativo al centrale tema della sostenibilità e dell’adeguamento ai cambiamenti climatici dei sistemi zootecnici sulle montagne dell’Appennino centrale. Hanno aperto l’incontro il Prorettore vicario Graziano Leoni, il Presidente Slow Food Marche Vincenzo Maidani ed il responsabile del corso di laurea in “Ambiente e Gestione Sostenibile delle Risorse Naturali” Andrea Catorci.

L’allevamento semi-estensivo, estremamente sostenibile ed irrinunciabile per il mantenimento della biodiversità animale e vegetale dei pascoli appenninici (uno dei luoghi con la più altra concentrazione di specie vegetali al mondo), è messo a forte rischio dalla crisi climatica globale che avrà proprio in Appennino una delle aree più sensibili. I cambiamenti legati alla crisi climatica interferiranno con numerosi fattori che vanno dalla disponibilità idrica, alla quantità ed al valore nutrizionale del foraggio, ai processi fenologici che legano fiori ed impollinatori. L’esito di questi cambiamenti potrebbe essere la definitiva scomparsa del pastoralismo, millenaria forma dell’economia e della cultura montana, con importanti impatti negativi sul comparto turistico e demografico del territorio montano.

Si tratta, dunque, di un tema centrale per lo sviluppo sostenibile della montagna appenninica e per la conservazione della sua biodiversità e dei suoi paesaggi. La minaccia è così grave che sono urgentemente necessari processi di adeguamento ai cambiamenti climatici, sia in relazione ai processi produttivi sia alla valorizzazione dei prodotti alimentari che da questi allevamenti provengono. A tal proposito i ricercatori UNICAM, che da oltre un decennio svolgono intense attività di ricerca in tale direzione coordinati dai proff. Andrea Catorci e Paola Scocco, e gli esperti di Slow Food, hanno deciso di unire le forze per ragionare della filiera zootecnica e dei cambiamenti climatici all’interno di una visione olistica che va dalla fioritura delle praterie alla valorizzazione delle produzioni casearie e di carne.

Attori protagonisti di queste attività saranno anche gli studenti del corso di laurea in “Ambiente e Gestione sostenibile delle Risorse Naturali” che attraverso percorsi didattici, stage e borse di approfondimento, potranno partecipare attivamente e diventare soggetti protagonisti delle attività che negli anni verranno svolte nell’ambito di questa collaborazione.

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