Macerata

Potenza Picena, hashish e cocaina poi la violenza di gruppo: due giovani a processo

Il fatto sarebbe avvenuto il 31 ottobre del 2020 in casa di uno dei due imputati. Le difese respingono gli addebiti: «Si è trattato di un rapporto consenziente, denuncia fatta a distanza di mesi»

Il tribunale di Macerata

POTENZA PICENA – Hashish e cocaina, poi la violenza sessuale di gruppo. È quanto denunciato da una 25enne (all’epoca 23enne) all’autorità giudiziaria e finito questa mattina all’attenzione del giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata Giovanni Maria Manzoni e del pubblico ministero Rita Barbieri. Imputati sono due giovani, coetanei della vittima e del posto, accusati di violenza sessuale di gruppo e cessione di droga. Entrambi oggi sono stati rinviati a giudizio e il processo a loro carico si aprirà il prossimo 26 giugno davanti ai giudici del collegio di Macerata presieduto dal magistrato Andrea Belli.

Secondo la ricostruzione accusatoria il fatto sarebbe avvenuto il 31 ottobre del 2020 nell’abitazione di uno dei due imputati. Quella sera in casa erano in tre, due amici e la giovane. Secondo quanto denunciato dalla 25enne, i due le avrebbero fatto assumere hashish e cocaina poi, approfittando dello stato confusionale in cui si trovava, l’avrebbero costretta dapprima a subire palpeggiamenti, poi a subire atti sessuali di violenza di gruppo.

Oggi i due imputati difesi dagli avvocati Vando Scheggia e Gabriele Cofanelli (sostituito in aula dall’avvocato Ivan Gori) non hanno voluto richiedere riti alternativi (che in caso di condanna avrebbe consentito loro di ottenere uno sconto di pena, ndr) e il giudice li ha rinviati entrambi a giudizio. «La denuncia – hanno evidenziato i legali a margine dell’udienza – è stata presentata a diversi mesi di distanza. Quella sera erano stati insieme fino alle 2 di notte poi erano usciti in macchina. Ebbero anche un incidente e intervennero le forze dell’ordine ma nella circostanza la giovane non disse nulla circa la presunta violenza sessuale. Solo tempo dopo ha rielaborato che quella sera non era consenziente ed era stata forzata».

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