Macerata

Porto Recanati, discutono per un parcheggio, «carabiniere investito»

Imprenditore del Fermano accusato di lesioni aggravate. La difesa: «Non c’è stato alcun investimento né volontario né involontario, risulta dagli atti». Il gup ha disposto una perizia

Il tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Discutono per un parcheggio, la questione finisce in Tribunale. Questa mattina, nel procedimento a carico di un imprenditore del Fermano accusato di lesioni aggravate, il giudice dell’udienza preliminare del Tribunale di Macerata, Domenico Potetti, ha disposto una perizia per valutare l’entità delle lesioni subite dal carabiniere. La lite era scoppiata il 17 febbraio del 2019.

Secondo quanto ricostruito dalla Procura, quel giorno un carabiniere, che libero dal servizio era andato a Porto Recanati con la moglie, avrebbe parcheggiato l’auto in un posteggio appena lasciato libero da una macchina. Secondo l’accusa (oggi sostenuta in aula dal pubblico ministero Enrico Riccioni) in quel momento anche un imprenditore del Fermano avrebbe visto quel posto auto libero e avrebbe preteso di mettere lì la propria auto. Il carabiniere aveva fatto segno di essere arrivato per primo e l’imprenditore prima si sarebbe allontanato, poi sarebbe tornato e avrebbe investito volontariamente il carabiniere appena sceso dal proprio mezzo facendolo finire sul cofano dell’auto e provocandogli la rottura della protesi dentaria e numerose contusioni, inizialmente giudicate guaribili dai medici del pronto soccorso in 10 giorni ma che poi si sarebbero protratti fino a superare i 40 giorni di prognosi.

Oggi il gup ha deciso di nominare un consulente per valutare l’entità delle lesioni subite dal carabiniere e ha rinviato al prossimo 20 aprile per l’affidamento dell’incarico. Era stata la difesa, sostenuta dall’avvocato Fabrizio Cesetti del foro di Fermo, a evidenziare la necessità di un riscontro dal momento che la prognosi iniziale era stata di 10 giorni. «Non c’è stato alcun investimento né volontario né involontario – ha puntualizzato l’avvocato Cesetti a margine dell’udienza –, risulta dagli atti. I carabinieri di Porto Recanati intervenuti sul posto hanno verbalizzato che la persona offesa non presentava ferite o segni evidenti e l’auto del mio assistito, trovata parcheggiata a 100 metri di distanza, non presentava danni o segni apparentemente riconducibili ai fatti descritti dalla persona offesa. Tra l’altro al pronto soccorso è stato dimesso dopo appena quattro minuti (è entrato alle 17.41 ed è stato dimesso alle 17.45). La ricostruzione della persona offesa è smentita dalle risultanze oggettive, la ricostruzione del mio assistito è invece confermata dalle risultanze oggettive». Il militare oggi si è costituito parte civile con l’avvocato Donato Attanasio: «La ricostruzione effettuata dalla Procura della Repubblica proprio sulle risultanze delle indagini e della documentazione agli atti presente, mi sembra l’unica ricostruzione possibile».  

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