Macerata

Porto Recanati, imprenditore morto cadendo dalla scala: «Poche tutele per gli artigiani, bisogna investire sulla sicurezza»

Luciano Berruto è morto mentre era al lavoro su una palazzina in via Martin Luther King. Il cordoglio dei colleghi di Confartigianato

Luciano Berruto
Luciano Berruto, morto in un incidente sul lavoro

PORTO RECANATI – Morto a 56 anni precipitando dalla scala su cui era salito per lavorare. La vittima è Luciano Berruto, di origine campana ma titolare della ditta artigiana recanatese M.R.C.I., lascia una moglie e due figli. La Procura ha disposto l’autopsia che sarà svolta sabato. Una notizia che ha sconvolto non solo i residenti della palazzina su cui Berruto stava lavorando, ma le tante persone che lo conoscevano.

«Gli imprenditori artigiani lavorano in prima persona nelle loro attività, sottoposti ai rischi quotidiani connessi oltre a quelli specifici di conduzione di un’attività in proprio – commenta Massimiliano Montecchiari, presidente interprovinciale dei Manutentori termoidraulici di Confartigianato che ha voluto esprimere il cordoglio di tutta la categoria -. Spesso si corre per rispondere alle necessità di famiglie rimaste al freddo per guasti agli impianti di riscaldamento, specie in questo periodo invernale, senza badare più di tanto a sé, alla propria sicurezza. Certo per produrre il meglio dalla propria attività, per la propria famiglia e per quelle dei propri dipendenti, ma anche avendo coscienza di avere una missione da compiere nei confronti delle persone e delle famiglie clienti, nell’assicurare loro il massimo della celerità e della professionalità di cui hanno bisogno. Senza guardare orari o altro».

«L’imprenditore artigiano sa che deve far conto su di sé, non ha grandi tutele o paracadute in caso di malattie o incidenti, né garanzie economiche per il futuro e questo lo espone spesso ad assumersi rischi ulteriori. Vogliamo quindi ricordare – aggiunge Montecchiari – la figura del collega Luciano Berruto caduto vittima della sua attività, allo stesso modo con cui piangiamo le troppe morti bianche. Dobbiamo fare tutti ancora molto in termini di sicurezza e prevenzione dei rischi. Oggi però è l’ora del cordoglio e della vicinanza stretta ai suoi familiari e amici».

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