Macerata

Porto Recanati, estorsione per la consegna di una Bmw X5: 40enne condannato a 6 anni

L'imputato è stato prosciolto dagli altri reati contestati: sequestro di persona e violenza privata per mancanza di querela; lesioni per prescrizione. I fatti risalgono a marzo 2015

Il tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Estorsione per pagare e consegnare a una concessionaria una Bmw X5, 40enne portorecanatese originario di Catania condannato a sei anni. I giudici lo hanno invece prosciolto dalle accuse di sequestro di persona e violenza privata per mancanza di querela, dall’accusa di lesioni per prescrizione.

I fatti risalgono al 3 marzo del 2015 quando, per l’accusa, in concorso con altre due persone avrebbe trattenuto per circa un’ora nei locali di una concessionaria il responsabile del settore vendite. Il problema sarebbe sorto a seguito di un ritardo nella consegna di una Bmw X5 (che un altro dipendente avrebbe dovuto pagare e prendere da un venditore a Roma) già promessa a un cliente. Per la Procura quel giorno il sequestro sarebbe stato compiuto per intimidire l’altro dipendente.

Inizialmente nella concessionaria c’erano due persone, più tardi sarebbe arrivato anche il 40enne. In base a quanto ricostruito dall’accusa, a un certo punto la vittima sarebbe riuscita a fuggire sfondando la porta dell’ufficio della concessionaria e scavalcando la recinzione esterna del cortile. Secondo gli inquirenti il responsabile del settore vendite fu inseguito anche dal 40enne che lo aveva quasi raggiunto quando era stato costretto a fuggire per l’arrivo dei carabinieri. Per tutti questi fatti il portorecanatese finì sotto processo per concorso in sequestro di persona, lesioni, violenza privata ed estorsione. Quest’ultimo reato perché avrebbe costretto con violenza e minaccia l’altro dipendente della concessionaria a pagare e ritirare la Bmw da Roma per consegnarla alla concessionaria.

Oggi la discussione: il collegio presieduto dal giudice Roberto Evangelisti ha condannato l’imputato per il solo reato di estorsione a sei anni di reclusione e 2.500 euro di multa, mentre per i reati di sequestro di persona e violenza privata è stato disposto il non doversi procedere per mancanza di querela, mentre per il reato di lesioni, i giudici hanno disposto il non doversi procedere per intervenuta prescrizione. L’imputato era difeso dall’avvocato Simone Santoro (sostituito in aula dal collega Vanni Vecchioli).

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