Macerata

Pioraco, truffa da oltre un milione di euro con le polizze assicurative: coppia a giudizio

In totale 23 sono le persone offese individuate dal pubblico ministero. Di queste, nove si sono costituite parte civile. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2020

Da sx gli avvocati Giancarlo Nascimbeni e Giovanni Braconi

PIORACO – Una truffa da oltre un milione di euro è quella contestata a una coppia di coniugi di Pioraco. Accusati a vario titolo di truffa aggravata (in alcuni casi le vittime erano anziane), attività assicurativa abusivamente esercitata per difetto di autorizzazione e appropriazione indebita, il gup Domenico Potetti ha disposto per entrambi – lei 62enne lui 68enne – il rinvio a giudizio. In base a quanto ricostruito dalla Procura (il fascicolo è del pubblico ministero Enrico Riccioni) i due avrebbero raggirato oltre una ventina di clienti proponendo polizze assicurative vita o finanziarie, facendosi consegnare i soldi e appropriandosene in tutto o in parte, per un totale di circa 1.136.000 euro. I fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2014 e il 2020, all’epoca lei era titolare dell’agenzia Assistudio sas di Castelraimondo, per un periodo subagente di una compagnia assicurativa, mentre lui era stato prima procacciatore d’affari e poi socio dell’Assistudio.

In totale 23 sono le persone offese individuate dal pubblico ministero, di queste nove si sono costituite parte civile con gli avvocati Giancarlo Nascimbeni (per la compagnia assicurativa), Paolo Marchionni, Gian Marco Russo, Marco Massei e Vando Scheggia, oggi sostituito dalla collega di studio Mirela Mulaj, una ha rimesso la querela e undici hanno invece deciso di avviare nei confronti della coppia una causa civile. Per l’accusa i coniugi in alcuni casi avrebbero consegnato ai clienti una proposta scritta di polizza assicurativa vita o finanziaria facendosi consegnare i soldi senza che le proposte venissero mai tradotte in veri e propri contratti, in altri casi le proposte le avrebbero fatte a voce senza che i clienti, pur a fronte dei versamenti eseguiti, avessero mai sottoscritto alcunché. Inoltre, per l’accusa, quando i coniugi hanno perfezionato i contratti lo avrebbero fatto con importi molto inferiori rispetto a quanto ricevuto appropriandosi della differenza tra quanto versato e quanto realmente investito.

Così, ad esempio, era accaduto ad una donna che aveva consegnato 90.000 euro e di questi ne erano stati investiti 30.000. Tra gli anziani truffati ci sono un novantenne che aveva consegnato 45.000 euro, una ultrasettantacinquenne che credeva di aver investito 85.000 euro e un ultraottantenne, nel frattempo deceduto, che aveva consegnato 47.600 euro di risparmi. La somma più consistente l’aveva consegnata una coppia di coniugi: 300.900 euro, marito e moglie rividero solo 19.100 euro consegnati in contanti come “interessi maturati”, per la Procura invece quei soldi sarebbero stati consegnati dagli imputati al solo scopo di tranquillizzare la coppia. Oggi, dunque, il gup Potetti ha disposto il rinvio a giudizio, il processo si aprirà il 12 aprile del prossimo anno dinanzi al giudice Francesca Preziosi. Il difensore degli imputati, l’avvocato Giovanni Braconi, ha infatti ritenuto necessario ricorrere al dibattimento per far emergere aspetti della vicenda, a suo dire, ancora non noti e per questo non ha richiesto riti alternativi.

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