Macerata

A Macerata la pinseria con il bollino etico. «Qui l’inclusione passa attraverso il lavoro»

Taglio del nastro per "Bonobo", nuovo locale in corso Cavour dove lavorano persone svantaggiate, disabili, ragazze madri o individui che non riescono a ricollocarsi

MACERATA – Non solo un progetto commerciale che porta una nuova attività a Macerata, ma soprattutto un progetto sociale che permetterà di dare lavoro a cinque persone svantaggiate. Questa la filosofia della cooperativa sociale “Bonobo” che, dopo aver aperto due pinserie a Civitanova e Porto Sant’Elpidio, ora allarga il suo raggio d’azione anche a Macerata dove questa settimana è stato inaugurato un altro locale in corso Cavour. A servire le pinse, in ogni attività, ci sono persone svantaggiate, disabili, ragazze madri o persone che non riescono a ricollocarsi. La cooperativa di tipo B è stata fondata nel 2016, a Civitanova, dai fratelli Cherchi e da Ubaldo Catena che, nel 2019, poi ha lasciato il posto a Roberto Pizzabiocca, che ha coinvolto anche la sua compagna Marianna Crucianelli.

«Il 3 aprile 2020 mio fratello Andrea ha deciso di togliersi la vita – ha raccontato Enrico Cherchi -, ma questo mi ha spinto ancora di più ad alzare l’asticella e, grazie all’aiuto di Roberto e Marianna, abbiamo coinvolto nuovi soci, partner e soprattutto tanti ragazzi che, da fragili, si sono trasformati in forti, dimostrando passione e attaccamento al proprio lavoro e ai colleghi. Così, dopo quella di Civitanova, a ottobre 2020 abbiamo aperto “Bonobo 2” a Porto Sant’Elpidio e adesso il terzo locale a Macerata. In ogni punto vendita vengono impiegati ragazzi attraverso tirocini di inclusione sociale e di inclusione formativa, oltre all’impiego di dipendenti con invalidità di vario tipo».

In primo piano i tre titolarI: Enrico Cherchi, Roberto Pizzabiocca e Marianna Crucianelli

 «Siamo partiti sempre a testa bassa, non dicendo ai nostri clienti in cosa consistesse il nostro progetto – ha aggiunto Roberto Pizzabiocca –. Dicevamo loro di entrare, provare la nostra pinsa e solo dopo spiegavamo chi l’avesse realizzata. Di solito collaboriamo con gli Ambiti sociali e con gli assistenti sociali dei Comuni da cui ci facciamo segnalare persone con difficoltà che possano essere stabilizzate nel mondo del lavoro. Abbiamo disabili civili, persone che soffrono di autismo, ma anche ragazze madri e over 40 che non riescono a ricollocarsi e, attraverso lo strumento del tirocinio, andiamo a stabilizzare cinque persone per ogni punto vendita». La cooperativa ha acquisito il “Bollino etico sociale” che certifica la validità del progetto, produce prodotti anche per celiaci certificati dall’Associazione italiana celiachia, collabora con “I bambini delle fate” per l’inclusione sociale e con Eni cafè.

All’inaugurazione sono intervenuti il vicesindaco Francesca D’Alessandro, l’assessore Laura Laviano, il garante per i diritti della persona Giancarlo Giulianelli e la consigliera regionale Anna Menghi che ha voluto sottolineare come in queste attività non si faccia «assistenzialismo, ma vera inclusione. Macerata aveva bisogno di un’attività come questa che dimostra come le diversità della nostra società siano tante e possano essere valorizzate».

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