Macerata

Pieve Torina, per il polo scolastico nessun accorpamento. Il sindaco: «Tema scuola è centrale per noi»

Parla il sindaco Gentilucci: «L’Istituto comprensivo Monsignor Paoletti di Pieve Torina, il più devastato dagli eventi sismici, è salvo»

Alessandro Gentilucci

MACERATA – «L’Istituto comprensivo Monsignor Paoletti di Pieve Torina, il più devastato dagli eventi sismici e di cui fanno parte i Comuni di Bolognola, Castelsantangelo sul Nera, Fiastra, Monte Cavallo, Muccia, Valfornace, Visso e Ussita, è salvo. La Regione ha riconosciuto le specificità e le criticità di un territorio scegliendo di non avanzare alcuna ipotesi di accorpamento a seguito delle direttive di riordino in materia emanate dal governo centrale». A parlare è il sindaco di Pieve Torina, Alessandro Gentilucci, che sottolinea come «la prospettiva di rinascita post sisma portata avanti dal nostro Comune si sia focalizzata essenzialmente sui più piccoli, che rappresentano il futuro di ogni territorio. Ne deriva che, per noi, il tema scuole è centrale: abbiamo messo in disponibilità strutture realizzate con fondi di donazioni private, adeguate non solo dal punto di vista sismico ma rispondenti ai dettami del DM 75 in termini di metrature e funzionalità, oltre che innovative e sostenibili».

Che prosegue: «Plaudo alla sensibilità del presidente Francesco Acquaroli e della giunta regionale che hanno accolto le nostre richieste consentendo condizioni ottimali per lo svolgimento dell’attività didattica e preservando quei posti di lavoro che, soli, possono assicurare lo sviluppo del nostro presidio scolastico. Tutto ciò, insieme alla capacità di saper imprimere un’accelerazione alla ricostruzione grazie al contributo determinante del commissario per il sisma, Guido Castelli, ci permette di vedere la luce in fondo al tunnel. Resta il dispiacere nell’apprendere come qualcuno, a mezzo stampa, si sia lasciato andare a commenti superficiali che evidenziano, purtroppo, la distanza di una parte della politica nel capire le difficoltà che i nostri cittadini hanno vissuto in questi anni e che tutt’ora stanno vivendo».

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