Macerata

Macerata, ecco perché bere l’acqua del rubinetto. Al via la campagna nelle scuole

L'Aato 3 ha lanciato la campagna formativa "Acqua a Km zero" che vedrà partecipare circa 3mila studenti in 46 diversi Comuni della provincia. «Bere l'acqua del rubinetto porta benefici ambientali ed economici»

Fulvio Riccio, Massimo Principi e Luca Pagliari

MACERATA – Partire dai bambini per incentivare l’utilizzo dell’acqua del rubinetto in modo da attivare comportamenti positivi mirati alla tutela dell’ambiente e al risparmio. Sono questi gli obiettivi della campagna “Acqua a Km zero” che l’Aato 3 di Macerata ha attivato in collaborazione con le scuole. Una cinquantina gli istituti di ogni ordine e grado, in 46 diversi Comuni, che hanno aderito all’iniziativa e circa 3mila gli studenti coinvolti che parteciperanno a delle lezioni in cui verrà spiegato loro l’importanza di bere acqua dal rubinetto.

«Partiremo oggi (20 ottobre) con la prima lezione in un istituto di Recanati e poi andremo avanti fino a Natale con una cinquantina di lezioni su tutto il territorio – ha spiegato Fulvio Riccio dell’Aato3 -. Siamo molto soddisfatti della risposta che abbiamo avuto dalle scuole e, nelle prossime settimane, migliaia di bambini e ragazzi potranno familiarizzare con tematiche importanti e fondamentali per il futuro della loro vita quali l’economia circolare, la tutela dell’ambiente e il corretto utilizzo della risorsa idrica. L’Italia è la nazione europea che crea la maggiore quantità di rifiuti di plastica in conseguenza dell’acquisto di bottiglie di acqua, gettando più di 13 miliardi di bottiglie l’anno, ma nel nostro territorio abbiamo una delle acque tra le migliori del Paese. Bere l’acqua del rubinetto, quindi, comporta dei vantaggi non solo ambientali, ma anche economici perché le famiglie potrebbero risparmiare anche 300 o 500 euro, a seconda del consumo che fanno di acqua, evitando di comprare quelle in bottiglia».

All’interno delle varie lezioni saranno anche mostrati due video “Pensieri che scorrono”, realizzati dal documentarista Luca Pagliari, in cui gli studenti, con grande spontaneità, raccontano il loro rapporto con l’acqua, perché è importante bere quella del rubinetto e come evitare gli sprechi. Anche perché, proprio secondo il lavoro di formazione fatto dall’Aato 3 in questi anni, si è visto che se sono i ragazzi a portare certi comportamenti corretti a casa, è molto più facile che diventino abitudini condivise dall’intera famiglia. «Non si tratta di fare concorrenza alle grandi multinazionali dell’acqua – ha concluso il direttore Massimo Principi -, ma di sensibilizzare i più giovani verso comportamenti che portano vantaggi dal punto di vista economico e ambientale».

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