Macerata

Parchi archeologici, presentato a Belgrado un nuovo modello di gestione sostenibile 

Frutto del lavoro di undici partner europei del progetto Transfer per l’area adriatico ionica coordinato dall’Università di Macerata

L'incontro di Belgrado

MACERATA – Si è tenuta a Belgrado nei giorni scorsi la conferenza finale del progetto europeo Transfer, di cui l’Università di Macerata è stata capofila. Il progetto è stato finanziato nell’ambito Programma Adrion dell’Unione Europea ed è dedicato all’elaborazione di un modello comune di gestione sostenibile per la pianificazione dei parchi archeologici in area adriatica e all’elaborazione dei piani di gestione dei parchi archeologici di Dodona in Grecia, Antigonea in Albania, Ptuj in Slovenia, Sibenik e Omisalj in Croazia oltre che di Urbs Salvia, da dicembre 2021 entrato nell’ambito delle competenze della Direzione Regionale dei Musei per le Marche.  Con l’Università di Macerata hanno lavorato 11 partner europei di Italia, Grecia, Albania, Croazia, Slovenia e Serbia.   

A Belgrado Roberto Perna, professore di archeologia e coordinatore del progetto, ha presentato il Common model, esito di un approccio metodologico innovativo alla gestione del patrimonio archeologico, frutto di un costante e articolato lavoro di scambio tra i partner europei, che ha consentito una proficua collaborazione tra i tanti soggetti coinvolti nella gestione e tutela del patrimonio archeologico e del territorio. 

Sofia Cingolani, funzionaria della Direzione Regionale dei Musei per le Marche e direttrice del Parco archeologico di Urbisaglia, Ilenia Pierantoni docente di pianificazione urbanistica e territoriale dell’Università di Camerino, e Ludovica Xavier de Silva, archeologa e assegnista dell’Università di Macerata, hanno poi presentato il piano del Parco archeologico di Urbs Salvia e la connessa azione pilota che hanno portato a sviluppare un’esperienza in realtà virtuale legata alle fornaci di età repubblicana oggi non più visibili, attività che hanno visto anche il coinvolgimento della Soprintendenza Archeologia Belle Arti e Paesaggio delle Marche, rappresentata a Belgrado dal funzionario archeologo Stefano Finocchi. Da parte italiana un contributo essenziale alla giornata di lavoro, accanto a quello di esperti provenienti da tutti i paesi coinvolti in Transfer, è stato portato anche da Roberto Vannata, della direzione generale Musei del Mic, e da Valeria Acconcia, dell’Istituto Centrale per l’archeologia del Ministero, entrambi partner asociati del progetto, oltre che da Antonio Agrosi, Project Officer del Join Secretariat del Programma europeo 

Diversi sono i soggetti che, insieme anche al Comune di Urbisaglia e PlayMarche, rappresentata a Belgrado da Michele Spagnuolo, hanno contribuito a formare il partenariato italiano convolto nella realizzazione del modello, pubblicato dalle edizioni Eum, e della Pilot Action del progetto: ancora per Unimc, tra gli altri Barbara Fidanza, Eleonora Cutrini e Rosita Pretaroli coinvolte anche nella conferenza finale, Francesco Carelli,Carmen Vitale e Chiara Feliziani; per l’Università Politecnica delle Marche, Paolo Clini, Ramona Quattrini e Mirco D’Alessio; per l’Università di Camerino,Massimo Sargolini; per Terrepuntoit Corrado Gamberoni; per Istao, Sabrina Dubbini. A questi si aggiungono le numerose realtà coinvolte e gli stakeholders, fra i quali Abaco società cooperativa e Marchingegno. 

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