Macerata

Omicidio Cameyi, nuovo rinvio d’udienza. L’avvocato Sartini: «La famiglia aspetta da 13 anni»

Il gup Claudio Bonifazi ha rinviato al 17 gennaio 2024 per il rinnovo delle notifiche all'imputato, Monir Kazi, che da anni è tornato in Bangladesh

Il tribunale di Macerata

PORTO RECANATI – Un nuovo difetto nella notifica degli atti e l’udienza preliminare a carico del presunto assassino della 15enne Cameyi Moshammet slitta ancora. Oggi il gup Claudio Bonifazi ha rinviato l’udienza a carico del bengalese Monir Kazi al 17 gennaio del prossimo anno perché la notifica degli atti non è andata a buon fine.

L’avvocato Luca Sartini

Era accaduto anche lo scorso novembre quando l’udienza fu rinviata al 29 marzo scorso in vista di una nuova notifica attraverso il Consolato. A marzo però ci fu un nuovo intoppo: l’atto era stato firmato ma non c’erano riscontri sull’identità di chi aveva apposto la firma, per cui era stato disposto un nuovo rinvio per procedere a una notifica conforme. Ma ad oggi ancora niente.
«In udienza – ha commentato l’avvocato Luca Sartini che assiste i familiari di Cameyi – è emersa la necessità di appurare se ci sia una convenzione tra Italia e Bangladesh per la notifica degli atti. Ora dovrà essere effettuata nuovamente la notifica di tutti gli atti tradotti, con elezione di domicilio ed eventuale nomina dell’avvocato di fiducia sperando che questa procedura venga effettuata correttamente. L’auspicio è che a gennaio l’udienza si faccia e che il processo si apra, anche in contumacia, e si dia corso alla giustizia, anche perché c’è una famiglia che la sta attendendo da 13 anni. La famiglia ha tutto il diritto di avere un giusto processo e soprattutto di sapere la verità su come è morta Cameyi e su chi è il responsabile».

Risale a tredici anni fa la scomparsa della 15enne. Il 29 maggio 2010 l’allora fidanzato di Cameyi, Monir, andò a prenderla e insieme andarono verso l’Hotel House. Alle 12.54 il telefono di lei si spense e da quel momento non si seppe più nulla della minore fino al 28 marzo del 2018 quando a Porto Recanati in un campo poco distante dall’Hotel House (dove Monir viveva all’epoca della scomparsa della fidanzatina) vennero trovati dei resti umani poi risultati essere della 15enne. L’imputato da anni è tornato nel suo Paese d’origine ed è difeso d’ufficio dall’avvocato Marco Zallocco.

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