Macerata

Macerata, ecco il nuovo Sferisterio targato Paolo Pinamonti: «Prime assolute e avvenimenti di respiro internazionale»

Il nuovo direttore artistico ha tracciato la rotta per i prossimi anni, ma per la programmazione si dovrà aspettare ancora un mesetto. «Puntiamo a riempire lo Sferisterio per 20-25 serate»

Direttore artistico dello Sferisterio

MACERATA – Un maggiore respiro internazionale, apertura a diversi generi musicali e un rilancio che passi non solo attraverso i grandi titoli d’opera, ma anche con testi meno conosciuti o che a Macerata non sono mai stati proposti. Questa la linea proposta dal nuovo direttore artistico dello Sferisterio, Paolo Pinamonti, al lavoro a Macerata oramai da un mese per firmare le prossime tre stagioni liriche. «Vogliamo rilanciare in maniera importante lo Sferisterio, con avvenimenti di grande levatura internazionale, che possano catturare sia il pubblico maceratese che un turismo culturale che forse a Macerata non è mai venuto. Puntiamo a riempire lo Sferisterio per 20-25 serate, che andranno dalla metà luglio alla terza settimana di agosto», ha spiegato il direttore.

Da sinistra, il direttore Paolo Pinamonti, il professor Giuseppe Rivetti del consiglio di amministrazione e il sovrintendente Luciano Messi

Sostenuto dal sovrintendente Luciano Messi e dal consiglio di amministrazione, il direttore ha spiegato che è ancora prematuro parlare della programmazione, che sarà illustrata a marzo, dopo essere stata presentata al Ministero, ma la linea che si vorrà dare alla stagione è chiara. «Sono convinto che un grande patrimonio lo si difende non nella stanca ripetizione di dieci titoli, perché se guardiamo le statistiche delle produzioni liriche in Italia negli ultimi 20 anni, c’è stata una progressiva riduzione dell’interesse sul repertorio, per cui vengono ripetuti solo alcuni titoli di Puccini odi Verdi e come unica opera straniera la Carmen – ha spiegato Pinamonti . Questo rispetto a un patrimonio lirico molto più ampio, ricco e interessante. E’ evidente che lo Sferisterio, un’arena bellissima su questo non ci sono dubbi, deve essere riempito, quindi il grande titolo di repertorio non potrà mancare, ma vorrei anche recuperare una tradizione che c’era nei tempi passati di grandi avvenimenti sinfonico-concertistici, con grandi orchestre e grandi direttori che conoscono lo Sferisterio, ma che da parecchi anni non lo frequentano. Questo ulteriore progetto può posizionare il Macerata Opera Festival all’interno di una rete di festival europei che hanno le stesse caratteristiche».

Quindi una molteplicità di iniziative, ma anche una molteplicità di musiche perché come ha spiegato il direttore «nel Novecento e in questo inizio di nuovo secolo non esiste solo la musica, ma una declinazione plurale. Nel rispetto della qualità che deve caratterizzare la nostra programmazione, quindi, la mia idea è di aprire ad altri settori, penso alla grande musica cinematografica, alla popular music di alto livello, perché il mondo presenta un’articolata declinazione della musica». Spazio nei prossimi anni anche «a prime esecuzioni assolute recuperando testi che sono usciti dal repertorio» e a «una maggiore valorizzazione anche del teatro Lauro Rossi».

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