Macerata

Nuove contestazioni ai familiari di Rosy Carsetti, a gennaio interrogatorio per il nipote

Ieri sera, al termine degli accertamenti all'interno della villetta in via Pertini 31 a Montecassiano, ai legali è stato notificato un avviso nei confronti di Enea Simonetti il prossimo 7 gennaio. La difesa: «Si avvarrà della facoltà di non rispondere»

MACERATA – Concorso in omicidio e maltrattamenti in famiglia, sono queste le nuove accuse che il procuratore capo Giovanni Giorgio e il sostituto Vincenzo Carusi contestano a marito, figlia e nipote di Rosina Carsetti, la 78enne trovata senza vita in casa la sera della vigilia di Natale a Montecassiano. I familiari (il marito 81enne Enrico Orazi, la figlia di 48 anni Arianna Orazi e il nipote Enea Simonetti, 21 anni) sin dalla sera del 24 dicembre scorso quando chiamarono i soccorsi riferirono di essere stati vittime di una rapina, ma per la procura ci sarebbero diverse incongruenze nei loro racconti, tant’è che inizialmente erano stati iscritti sul registro degli indagati per le ipotesi di reato di concorso in omicidio, favoreggiamento e simulazione di reato.

Pm Vincenzo Carusi
Il sostituto procuratore Vincenzo Carusi

Nel tardo pomeriggio di ieri, 29 dicembre, dopo il sopralluogo nella villetta di via Pertini gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli si sono recati in caserma per completare il verbale di perquisizione. In quella circostanza i militari hanno notificato l’avviso a comparire nei confronti del nipote della vittima, il ventunenne Enea Simonetti, per rendere interrogatorio. La data è quella del 7 gennaio prossimo, all’indomani della festa dell’epifania, e nell’atto sono riportate le nuove contestazioni mosse a tutti e tre gli indagati: concorso in omicidio e maltrattamenti in famiglia.

A sinistra gli avvocati Andrea Netti e Valentina Romagnoli con Enea Simonetti e Arianna Orazi

«Dico già da ora che Enea Simonetti si avvarrà della facoltà di non rispondere, oggi abbiamo già fatto tanto», ha chiosato l’avvocato Netti riferendosi alla ricostruzione fornita dalla madre di Enea agli inquirenti nel corso del sopralluogo, definita dal legale «molto puntuale e genuina». In merito alle indagini difensive, ieri il legale ha anche aggiunto che: «Ci sono tanti tasselli che devono essere ricomposti. Inizieremo una ricostruzione millimetrica di quello che è accaduto. Sinceramente degli elementi messi fino ad oggi sul tavolo come teoricamente accusatori nei loro confronti non ne sta in piedi uno. Avremo modo e tempo di chiarire ogni aspetto».

In merito alle accuse di maltrattamenti in famiglia nei giorni scorsi i carabinieri hanno sentito anche il legale del centro antiviolenza Sos donna di Macerata, l’avvocato Egle Asciutti che il 29 dicembre scorso avrebbe dovuto incontrare Rosina Carsetti per una consulenza. La 78enne infatti, prima di Natale, si era recata al centro antiviolenza di Macerata insieme ad un’amica per segnalare il clima di tensioni che si sarebbe creato in casa e presunti maltrattamenti che avrebbe subito in passato. L’operatrice le aveva fissato un appuntamento con l’avvocatessa Asciutti, ma a quell’incontro Rosina non è mai arrivata.

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