Macerata

Una nuova chiesa a Gualdo. Inaugurato il centro di comunità donato dalla Caritas

Nel paese dove tutte le chiese sono ancora inagibili dopo il sisma, la comunità ora avrà uno spazio in cui ritrovarsi. Il sindaco: «Un segnale di rinascita»

Presenti il sindaco Zavaglini e il vescovo Pennacchio

GUALDO – Una ferita che si rimargina e una comunità che si ritrova. A quasi cinque anni dal sisma del 2016, che ha lesionato tutte le chiese del borgo, Gualdo ritrova uno spazio condiviso che sarà adibito anche alle funzioni religiose. La struttura, intitolata a Papa Giovanni Paolo II, è stata donata dalla Caritas alla comunità e permetterà di celebrare anche tutte quelle funzioni che finora veniva celebrate in un capannone di una ex fabbrica e successivamente in un container.

«Per la fede cristiana, nulla può essere vissuto in modo individuale» ha detto il vescovo Rocco Pennacchio benedicendo la struttura durante una semplice cerimonia a cui hanno partecipato il sindaco Giovanni Zavaglini, il viceprefetto aggiunto Maria Giulia Minicuci; il presidente dell’Unione montana dei Monti Azzurri, Giampiero Feliciotti; il direttore della Caritas italiana, monsignor Francesco Soddu e il direttore della Caritas diocesana, don Pietro Orazi.

L’inaugurazione del centro di comunità donato dalla Caritas

Alla cerimonia hanno partecipato anche alcuni sindaci dei Comuni limitrofi a simboleggiare la vicinanza e l’unità che c’è sul territorio: Giuliano Ciabocco (San Ginesio), Vanda Broglia (Sant’Angelo in Pontano) e Stefano Burocchi (Penna San Giovanni). «Questo centro rappresenta uno dei primi segnali di rinascita dopo un lungo periodo difficile dettato dalla pandemia e dal terremoto che ha lacerato il paese intero – ha concluso il sindaco -. Per questo ringrazio la Caritas che ha avuto a cuore la nostra comunità».

Ti potrebbero interessare

Ponte Garibaldi, diffida della Federcaccia di Senigallia

La sezione comunale di Senigallia della Federazione Italiana della Caccia minaccia di passare alle vie legali per salvaguardare i locali di sua proprietà interessati dal possibile esproprio per far costruire la nuova infrastruttura