Macerata

Macerata, Natale della solidarietà con la Fondazione Colonna: «Pacchi a 92 famiglie e regali per i bambini»

Il vicepresidente Nicola Colonna racconta le attività della Fondazione che si occupa del sostegno alle persone svantaggiate. «Regalare un sorriso è la cosa che ci ripaga di tutto»

Vicepresidente della Fondazione "Girolamo Colonna" di Macerata

MACERATA – La consegna dei pacchi natalizi e soprattutto dei regali ai bambini è uno dei momenti più significativi dell’impegno della Fondazione “Girolamo Colonna” a sostegno del territorio. Una tradizione che si rinnova ogni anno e che, dopo un momento di lontananza imposto lo scorso anno dal Covid in cui non si è potuta celebrare la tradizionale festa, è tornato in questi giorni con la solita formula, ricca di canti e balli, negli ampi spazi del centro agroalimentare di Piediripa. Un progetto, realizzato anche grazie al Banco della solidarietà di Macerata e al contributo di tante aziende del territorio che hanno messo a disposizione i loro prodotti, e che ha permesso di rendere un po’ meno grigio il Natale di 92 famiglie.

Un’idea nata nel 2016 per aiutare le famiglie in difficoltà e per regalare ai bambini un dono inaspettato. «Questo vuole essere un regalo speciale per un momento speciale, vogliamo che sia un momento di festa e per me, vedere il sorriso dei bambini quando ricevono i regali, è la gioia più grande e quello che ci ripaga più di tutto – racconta Nicola Colonna, vicepresidente della Fondazione -. Perché sì, donare un pacco alle famiglie con qualcosa di diverso da mangiare per Natale è importante, ma spesso ci si dimentica dei bambini e delle loro necessità, per questo accanto ai pacchi alimentari, abbiamo sempre abbinato la consegna dei giocattoli ai bambini».

La consegna dei pacchi di Natale da parte della Fondazione Colonna

La Fondazione è impegnata su tutto il territorio, prima dell’estate ad esempio avete donato alcuni macchinari per fare il pane alla cooperativa sociale DI Bolina di Treia, perché?
«La Fondazione Girolamo Colonna si è specializzata nell’aiutare le realtà della provincia che seguono delle persone svantaggiate. Non si tratta di assistenzialismo, perché non doniamo dei soldi, ma di donare quello che serve a ogni specifica realtà. Nel caso della cooperativa Di Bolina, infatti, abbiamo dato delle attrezzature che possano fare sì che i ragazzi siano coinvolti in varie attività di produzione di pane, pizza e biscotti. E, proprio in questi giorni, ci è arrivato un pacco con i prodotti realizzati dai ragazzi della cooperativa con i macchinari che gli avevamo donato. Questo per noi è stato un feedback importante di quello che avevamo fatto ed è stato molto bello e commovente».

Ci racconta gli altri progetti della Fondazione?
«Dopo lo stop impost dal Covid abbiamo ripreso il “Caffè Alzheimer”, un progetto realizzato in collaborazione con l’Associazione familiari Alzheimer Marche Onlus (Afam), che può essere definito come un luogo sicuro nel quale si respira un’atmosfera rilassata e accogliente. Uno spazio in cui, davanti a un caffè, familiari e malati possono recarsi insieme, scoprire che non sono soli e capire come altri fanno fronte alla malattia e alle sue conseguenze. Nei mesi scorsi, inoltre, abbiamo donato un pulmino all’associazione “Oltre i limiti onlus” che riunisce le famiglie con portatori di gravi disabilità e abbiamo acquistato gli arredi per  “La casa sull’albero”, realizzata dall’associazione Piombini Sensini, per il servizio di accoglienza in una comunità semiresidenziale socio-educativa per minorenni».

Prossimo obiettivo?
«A breve verrà inaugurato il nuovo centro diurno dell’ospedale per malati psichiatrici realizzato con gli arredi e un armadio farmaceutico blindato donati dalla Fondazione. Nei giorni scorsi ci ha telefonato la responsabile per dire che lo spazio, oltre che funzionale, è anche bello e questo ci riempie di gioia, perché non abbiamo acquistato arredi a caso, ma mirati per quello scopo».

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