Macerata

Nasce il Comitato nazionale sulla criminalità etnica in Italia. Il portavoce Verni: «Dedicato a Pamela Mastropietro»

A spiegare le finalità del Comitato è l’avvocato Marco Valerio Verni, portavoce e zio della 18enne romana uccisa a Macerata

MACERATA – È stato istituito il Comitato nazionale sulla criminalità etnica in Italia. L’organizzazione, nata il 23 agosto scorso, si occuperà di «raccogliere e analizzare i dati, le cause, le conseguenze e tutto ciò che possa riguardare, appunto, tale fenomeno nel nostro Paese, collegato, naturalmente, a quello delle organizzazioni criminali autoctone e transnazionali». A spiegare le finalità del Comitato è l’avvocato Marco Valerio Verni, portavoce dell’organizzazione e zio di Pamela Mastropietro, la 18enne romana uccisa e fatta a pezzi il 30 gennaio del 2018 in un appartamento di via Spalato a Macerata. Il suo assassino, il nigeriano Innocent Oseghale, condannato all’ergastolo in primo e secondo grado, in Cassazione è stato riconosciuto responsabile, in via definitiva, dell’assassinio di Pamela dai giudici della Prima sezione penale il 23 febbraio scorso. Ma i magistrati della Suprema Corte, accogliendo parzialmente il ricorso dei difensori del 32enne extracomunitario, Umberto Gramenzi e Simone Matraxia, avevano rinviato gli atti alla Corte d’Assise d’Appello di Perugia (l’udienza dev’essere ancora fissata, ndr) che dovrà pronunciarsi sulla sussistenza o meno dell’aggravante della violenza sessuale. Se dovesse venir meno, per l’imputato potrebbe esserci uno sconto di pena.

Il 23 agosto scorso, giorno in cui Pamela avrebbe compito 23 anni, è stato istituito il Comitato. «Chi vuole – prosegue l’avvocato Verni –, potrà inviare materiale (fatti di cronaca, denunce, etc.) al sottoscritto, per costituire un database “ad hoc”, utile alle attività. Nelle prossime settimane, tale Comitato si trasformerà in un Osservatorio o in un Centro studi: dedicato a Pamela Mastropietro, sarà in ricordo di tutte le vittime di tale criminalità e dei loro familiari. Naturalmente saranno accolte anche le richieste di aiuto da parte di chi voglia denunciare determinati fatti, convogliando il tutto, nel giusto modo, agli organi istituzionali preposti. Troppe volte abbiamo assistito a fatti di cronaca sottaciuti o non trattati nel giusto modo, salvo poi subire, inermi, la strumentalizzazione di altri che, certamente gravi, non possono però assurgere a criterio unico per etichettare una comunità o un popolo intero come razzista o altro. Se un problema lo si deve affrontare, non si possono omettere dati, circostanze, fatti. Se un problema lo si vuol risolvere, si devono considerare tutti gli aspetti ad esso sottesi, senza paure o ipocrisie. Un esempio su tutti: la mafia nigeriana. Per molto tempo negata, nel nostro paese, o non riconosciuta, o, ancora, sottaciuta, essa è un grave fenomeno le cui prime vittime sono le nigeriane stesse».

Il legale Marco Valerio Verni ha poi aggiunto che il Comitato «redigerà, con metodo scientifico, ed avvalendosi delle professionalità che ad esso si affiancheranno, dei report da sottoporre alle autorità competenti, nazionali ed internazionali, nell’ottica collaborativa e di confronto, senza dimenticare l’importanza della prevenzione, che sarà possibile attraverso l’adozione di misure normative calibrate».

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