Macerata

Musicultura: ecco i finalisti. Concerto in anteprima dal teatro di Recanati

Il festival della canzone popolare d'autore entra nel vivo. Tra i 16 cantanti in finale saranno scelti gli otto che si esibiranno a giugno nella finalissima allo Sferisterio

Sferisterio
Lo Sferisterio di Macerata

Recanati – Musicultura, il festival della canzone popolare d’autore, entra nel vivo e dopo aver proposto tantissimi brani durante le audizioni, sono stati scelti i sedici finalisti che, il 23 aprile, si esibiranno in un concerto in anteprima nazionale in diretta dal teatro Persiani di Recanati.

A esibirsi saranno: Brugnano (Napoli) con “Canzoni da mangiare insieme”, Elvira Caobelli (Verona) con “Grazie a Dio ne sono fuori”, Caravaggio (Latina) con “Le cose che abbiamo amato davvero”, Ciao sono Vale (Bergamo) con “Tutto ciò che vuoi”, Elasi (Alessandria) con “Valanghe”, Henna (Sondrio/Milano) con “Au revoir”, Lorenzo Lepore (Roma) con “Futuro”, Luk (Napoli) con “Lune storte”, Miglio (Brescia/Bologna) con “Pornomania”, Mille (Velletri) con “La radio”, Sara Rados (Firenze) con “Carapace”, Francesca Romana Perrotta (Lecce) con “Dentro a un bar”, Sesto (Trieste) con “Sbalzi”, Sudestrada (Forlì/Cesena) con “Bazar”, The Jab (Ivrea) con “Giovani favolosi” e The pax side of the moon (Brianza) con “Lombardia (dicon tutti che sei mia)”.

Il concerto potrà essere seguito in diretta su Rai Radio 1 e sui canali social del festival. Da maggio, poi, partiranno le votazioni delle varie canzoni sui social e da parte del comitato tecnico di garanzia e, tra i 16 cantanti, ne saranno selezioni otto che accederanno alla fase finale che si terrà dal 14 al 19 giugno allo Sferisterio.

«Alle ragazze e ai ragazzi meritevolemente arrivati fin qui auguro di godersi il concerto, per le loro canzoni ora è tempo di andare tra la gente, buona fortuna – Ezio Nannipieri, direttore artistico di Musicultura -. Ma col pensiero vado anche a chi non ce l’ha fatta: quest’anno la quantità di proposte meritevoli è stata particolarmente consistente e per noi più doloroso del solito operare le scelte».

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