Macerata

Macerata, in mostra l’Aida di cento anni fa. Le foto di Balelli per raccontare la prima opera allo Sferisterio

L'esposizione resterà aperta fino al 31 agosto e permette di vedere scene, costumi e locandine di quel lontano 1921. «Documenti rari e preziosi»

Inaugurazione della mostra dedicata alla prima opera dello Sferisterio

MACERATA – Le emozioni di vedere l’Aida del 1921 immortalate negli scatti senza tempo di Alfonso Balelli. Resterà aperta fino al 31 agosto, nella galleria dell’Accademia di Belle Arti in piazza Vittorio Veneto, la mostra “Aida 1921. La prima stagione lirica allo Sferisterio di Macerata nelle foto Balelli”. Scatti in bianco e nero che raccontano la prima opera lirica andata in scena in arena che, da luogo di gioco della palla al bracciale, si trasformava in spazio per lo spettacolo e l’intrattenimento.

All’inaugurazione erano presenti Emanuela Balelli, presidente del Centro studi Carlo Balelli, Barbara Minghetti, direttrice del Macerata Opera Festival e la direttrice dell’Accademia Rossella Ghezzi. «Nelle splendide immagini realizzate da Alfonso Balelli ritroviamo dalla costruzione del palcoscenico all’allestimento delle scenografie, dalle rappresentazioni ai momenti di svago delle compagnie dei cantanti – ha raccontato Emanuela Balelli -, ma anche foto del cast in costume di scena, sulle quali ogni cantante ha voluto apporre una dedica “al bravo e valente fotografo” che costituiscono un prezioso e raro documento».

I protagonisti dell’Aida del 1921

«Nella stagione lirica del ’21, Alfonso Balelli aveva avuto un ruolo importante anche quale membro del comitato creato dalla Società Cittadina dei pubblici divertimenti – ha concluso la presidente – e, in quel periodo, il suo studio fotografico figurava tra i più forniti e rinomati, elegante e raffinato ritrattista, ci restituisce con i suoi scatti non solo le atmosfere, il fermento dei preparativi, la bellezza dei costumi, ma soprattutto ci rende partecipi di quel profondo rapporto tra teatro e fotografia, tra realtà e finzione, tra il fotografo e l’artista che viene ritratto».

Oltre alle foto saranno anche esposte cartoline autografate e di gruppi corali, video, réclame e articoli dei giornali che permetteranno all’osservatore di immergersi in un clima di singolare magia. La mostra, realizzata in collaborazione e con il patrocinio dell’Associazione Arena Sferisterio, della biblioteca Mozzi Borgetti e della biblioteca Statale, resterà aperta dal martedì al sabato, dalle 17 alle 20.

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