Macerata

Morto il sindaco di Arquata, Aleandro Petrucci

Il primo cittadino del paese piceno distrutto dal sisma del 2016 aveva 74 anni. Cordoglio dall'assessore regionale Castelli e dal Presidente Anci Marche, Mancinelli

Aleandro Petrucci

ASCOLI – È morto questa mattina il sindaco di Arquata del Tronto, Aleandro Petrucci. Aveva 74 anni, ed era malato da tempo. A dare per primo la notizia su facebook è stato l’ex sindaco di Ascoli ed ora assessore regionale Guido Castelli, che esprime cordoglio per la scomparsa e vicinanza alla famiglia. La sindaca di Ancona e presidente dell’Anci Marche, Valeria Mancinelli, parla di «grande tristezza» per la morte di Petrucci, ricordando «l’affetto e lo spirito di servizio che fino all’ultimo ha messo a disposizione della comunità».

Già consigliere ed assessore provinciale, il sindaco di Arquata era diventato l’uomo simbolo della lotta dei piccoli Comuni e dei residenti delle zone montane per far valere i diritti dei cittadini e accelerare la ricostruzione dei paesi devastati dal terremoto del 2016. Il suo impegno ma anche il suo carattere gioviale e la sua simpatia lo avevano reso un personaggio noto a livello nazionale, anche perchè tutto il mondo politico italiano e non solo quello – anche John Elkann, Presidente di Fca, era stato nel paese arquatano per l’inaugurazione di una scuola – lo aveva conosciuto visitando i luoghi del sisma nei primi mesi dopo la grande tragedia.

Una tragedia che causò la morte di 51 cittadini di Arquata, 47 dei quali nella sola frazione di Pescara del Tronto, la notte del 24 agosto 2016. Petrucci non si era mai perso d’animo, ed aveva combattuto insieme agli altri amministratori pubblici, le associazioni locali, le imprese – portando anche la Tods di Della Valle ad aprire un stabilimento nel suo territorio – per rilanciare la vita sociale e comunitaria del borgo e delle frazioni del suo paese.

Ecco le parole del commissario alla ricostruzione Legnini. «Oggi è un giorno triste per tutto il Centro Italia. Ci ha lasciato Aleandro Petrucci, simbolo della passione e dell’impegno dei sindaci per la ripresa di questi territori dopo il sisma devastante che li ha colpiti nel 2016. La volontà e la determinazione di quest’uomo semplice, acuto e straordinariamente intelligente, attaccatissimo alla sua terra e ai suoi concittadini, la grinta che non gli è mancata neanche in questi ultimi mesi segnati dalla sofferenza per la malattia, sono e saranno di esempio per tutti coloro che sono impegnati nella ricostruzione. Il suo contributo alla riscrittura delle regole che è stata compiuta in questi mesi, profuso costantemente sia nella Cabina di Coordinamento di cui faceva parte, sia in qualità di sindaco di uno dei comuni più distrutti dal sisma, è stato determinante. Esprimo le più sentite condoglianze mie e della struttura commissariale alla sua famiglia e all’intera comunità di Arquata del Tronto».

Ad inizio maggio 2020 era stato colpito da un malore, finendo ricoverato d’urgenza all’ospedale di Ascoli. Era rimasto in cura nel nosocomio fino al 21 luglio, quando le sue condizioni erano migliorate e quindi i medici ne avevano disposto le dimissioni.

Nonostante i rischi, e visibilmente dimagrito Petrucci era poi tornato a lavorare per Arquata, essendo anche membro della Cabina di Coordinamento del sisma, in seno all’Anci. Sembrava potesse riprendere la sua vita normale, ma invece vi è stato un rapido peggioramento della sua salute. Fino al decesso di questa mattina, le cui cause però devono essere ancora chiarite.

La scomparsa ha destato profonda impressione in tutto il territorio piceno. E migliaia di messaggi di cordoglio alla famiglia stanno già arrivando sia via social network che direttamente ad Ascoli, città dove viveva.

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