Macerata

Morrovalle è cardio-protetto: inaugurati tre nuovi defibrillatori

Il sindaco Staffolani: «Auspico che tante persone facciano il corso per imparare ad usare i defibrillatori»

Veduta panoramica di Morrovalle

MORROVALLE – Un defibrillatore a Trodica, nei pressi del Parco Pegaso. Uno a Borgo Pintura, ai giardini pubblici. Uno in centro storico, all’angolo di piazza Garibaldi. Tre apparecchiature per rendere Morrovalle un Comune cardio-protetto. Sabato 30 settembre, in concomitanza con il “World Heart Day”, la Croce verde Morrovalle-Montecosaro, di concerto col Comune, ha varato il progetto “Morrovalle nel cuore”, che ha visto, oltre all’installazione delle tre apparecchiature, anche una giornata di dimostrazioni e formazione a cura dei militi dell’associazione.
Il taglio del nastro ufficiale, con la benedizione di don Gabriele Panetta, è avvenuto in mattinata scoprendo il totem in via XXV aprile, proprio davanti alla chiesa dell’Emmanuele. «È un progetto partito un decennio fa con l’allora presidente della Croce Verde Stefano Gattari – ha ricordato il sindaco Andrea Staffolani – con lui iniziammo a installare i primi defibrillatori all’interno di impianti sportivi e scolastici cittadini. Oggi, grazie all’impegno dell’attuale presidente Giuliano Bruschini e di Lorenzo Marsili, dipendente comunale e milite dell’associazione, implementiamo ulteriormente queste dotazioni. Cercheremo in futuro di installarne anche altre, perché è importante che i cittadini abbiano a disposizione un primo soccorso che può essere decisivo per salvare vite umane. Poi auspico che tante persone facciano il corso per imparare ad usare i defibrillatori».

I defibrillatori attuali sono molto semplici da usare, seguono passo per passo l’utente nelle operazioni da svolgere. Ma in momenti delicati come quelli del primissimo soccorso non è facile mantenere la giusta lucidità. «Questo progetto è fondamentale per il territorio – ha sottolineato il presidente Giuliano Bruschini – la tempestività del soccorso può salvare vite. E un elettromedicale come questi può essere utilizzato da qualsiasi persona. C’è una mappatura a livello regionale dei defibrillatori pubblici disponibili, in modo che, in caso di emergenza, chiamando il 112 la centrale localizza l’apparecchio utilizzabile più vicino verso cui smistare colui che ha effettuato la chiamata, mentre la squadra parte per prestare soccorso. Questa tempestività è cruciale, c’è un tempo molto ristretto per salvare vite quando c’è un arresto cardiaco».

Il medico Severino Lorenzetti ha spiegato brevemente l’uso del defibrillatore in medicina, molto diversi tra loro. «Se utilizzato correttamente, questo salva la vita – ha evidenziato Lorenzetti – è chiaro che il 112 è il riferimento in casa di emergenza, ma avere a disposizione questo strumento è fondamentale. Tutti dovremmo avvicinarci all’uso del defibrillatore, non è particolarmente complicato. Ogni anno in Italia muoio tra le 60 e le 70 mila persone per arresto cardiaco, il 10% della totalità dei decessi. L’arresto cardiaco può colpire chiunque e spesso anche persone che non avevano mostrato alcun sintomo di malattia al cuore».
Al progetto aderisce anche l’Avis. «Il nostro obiettivo comune è salvare la vita delle persone – ha rimarcato la presidente Cinzia Vecchi – quante persone ogni giorno si salvano grazie a una sacca di sangue? Basta poco e ce n’è così tanto bisogno».

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