Macerata

Monte San Giusto, rapinò le vittime puntando un cacciavite alla gola: romeno condannato

Sette anni e sei mesi di reclusione è la pena inflitta dai giudici a un 53enne attualmente irreperibile. Sette i capi d'accusa contestati, tre sono prescritti. La Procura aveva chiesto 12 anni

Il tribunale di Macerata

MONTE SAN GIUSTO – Punta un cacciavite alla gola di due vittime e le rapina, a una terza lancia del pietrisco, romeno condannato a 7 anni e mezzo di reclusione. La Procura ne aveva chiesti dodici. Erano sette i capi di accusa contestati a un romeno di 53 anni attualmente irreperibile: tre rapine, tre furti (uno consumato e due tentati) e la ricettazione di un’Audi A3 rubata a Pedaso. Tutti i fatti contestati sarebbero avvenuti tra il 2010 e il 2011 a Monte San Giusto e Montegranaro.

Le rapine erano avvenute a Monte San Giusto. In un caso il romeno era entrato nell’appartamento dove dormiva una coppia di coniugi, aveva puntato un grosso cacciavite alla gola del proprietario di casa e così lo aveva convinto ad aprire la cassaforte (bottino mille euro). In un altro caso aveva appena compiuto un furto in un appartamento (150 euro) quando aveva visto rientrare il proprietario, lo aveva raggiunto nella corte privata e puntando anche a lui il cacciavite si era fatto consegnare il borsello. La terza rapina era stata compiuta ai danni di una donna (2.500 euro tra soldi e gioielli) che svegliatasi e trovatasi faccia a faccia con lui era stata minacciata: il rapinatore le aveva detto che aveva una pistola, poi era fuggito lanciandole contro del pietrisco.   

A Montegranaro erano avvenuti i tentati furti (giugno e luglio 2011), colpi andati in fumo in un caso perché il cane da guardia aveva iniziato ad abbaiare e si era attivato l’allarme, nell’altro perché il proprietario si era accorto della presenza di qualcuno, aveva acceso le luci e si era messo a urlare: «Chiama i carabinieri». Per questi, come per la ricettazione, è sopraggiunta la prescrizione. Per tutti i reati il pubblico ministero Enrico Riccioni aveva chiesto la condanna a 12 anni, il collegio ha condannato l’imputato per quattro reati a sette anni e mezzo. L’imputato è difeso dall’avvocato Alessandro Ciarrocchi.

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Per la Procura avrebbe percepito, senza averne diritto, 11.367 euro di indennità. I fatti sarebbero avvenuti tra il 2018 e il 2019. L’indagine scaturì da una segnalazione alla Guardia di finanza