Macerata

Monte San Giusto, l’ex parco Monti Sala intitolato a Ilaria Alpi

L'amministrazione vuole ricordare la giornalista e l'operatore della Rai uccisi in Somalia nel 1994. «La loro dedizione e il loro sacrificio sono un esempio per i giovani»

MONTE SAN GIUSTO – L’ex parco Monti Sala, dove sono in corso lavori di riqualificazione, sarà intitolato a Ilaria Alpi e Miran Hrovatin, la giornalista e l’operatore della Rai uccisi nel 1994 a Mogadiscio, in Somalia. Il 24 maggio scorso la giornalista avrebbe compiuto 60 anni e l’amministrazione sangiustese ha voluto ricordarla con un segno tangibile che possa restare da esempio anche per le future generazioni, visto che, non a caso, è stato scelto il parco che si trova di fronte alla scuola media. Da qui la delibera approvata il mese scorso in giunta.

«La prima motivazione che ci ha portato a questa scelta – spiega il sindaco Andrea Gentili – riguarda il brillante percorso professionale di entrambe le figure ricordate, in particolare quello di Ilaria Alpi che aveva conseguito il diploma di laurea con il massimo dei voti ed era stata assunta in Rai per concorso alla giovane età di 28 anni, traguardo raggiunto, dopo numerose collaborazioni con testate giornalistiche nazionali e due prestigiose borse di studio. C’è la convinzione che il primo “messaggio” che scaturisce dal ricordo di questa giovane giornalista sia proprio questo: la possibilità di raggiungere obiettivi importanti con impegno, sacrificio e dedizione allo studio. Un esempio per i più giovani che si sposa perfettamente con la localizzazione del parco pubblico di fronte alla scuola».

La seconda motivazione che ha portato l’amministrazione alla scelta, invece, riguarda la libertà di informazione. «I due professionisti dell’informazione, venuti a conoscenza di possibili traffici illegali di armi e rifiuti, hanno voluto portare a termine il loro lavoro nonostante le rivelazioni effettuate da personaggi locali facessero emergere anche il coinvolgimento del nostro Paese – conclude il sindaco -. Un impegno e una perseveranza che hanno pagato con la loro stessa vita. Il messaggio che scaturisce in questo caso è quello della salvaguardia della libertà di informazione che risulta essere un tassello fondamentale per la coscienza civile del nostro Paese. Seppur le informazioni raccolte, l’esito delle indagini e la vera causa della morte dei giornalisti non sono ancora noti e sono coperti da segreto di Stato, anche se nel 2014 a vent’anni dall’omicidio, è stato avviato l’iter per la desecretazione dei documenti relativi all’inchiesta. In memoria della vicenda e in ricordo della giornalista, esempio di giornalismo d’inchiesta, dal 1995 è stato istituito il “Premio Ilari Alpi”, assegnato annualmente alle migliori inchieste televisive dedicate al tema della pace e della solidarietà».

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