Macerata

Mix di droghe, 23enne patteggia la pena di 18 mesi e torna in libertà

Il giovane, figlio di un consigliere comunale di Porto Recanati, in aula si è avvalso della facoltà di non rispondere, si è limitato a dire che prima lavorava a Londra, ma a causa del Covid era tornato a casa

Il tribunale di Macerata

MACERATA – «Lavoravo in Inghilterra, ma poi per colpa del Covid sono dovuto tornare a Porto Recanati».

Lo ha raccontato questa mattina in aula il 23enne portorecanatese arrestato dai carabinieri dopo un controllo su strada nel corso del quale è stato trovato in possesso di un mix di sostanze stupefacenti: in totale circa 43 grammi di marijuana, 1,60 di cocaina e 1,90 di hashish.

Condotto in Tribunale a Macerata davanti al giudice Barbara Cortegiano e al pubblico ministero Francesca D’Arienzo per il processo per direttissima, il giovane (L.S.), figlio di un consigliere comunale di Porto Recanati, ha scelto di non dire nulla sulla droga, si è limitato a riferire di aver lavorato a Londra prima del Covid, per poi avvalersi della facoltà di non rispondere. Tramite gli avvocati Laura Ricci ed Emanuele Perugini ha patteggiato con il pm la pena di un anno e sei mesi di reclusione, beneficiando della sospensione condizionale, ed è tornato in libertà.

Il 23enne era finito in manette nel tardo pomeriggio di ieri e posto ai domiciliari su disposizione del pubblico ministero di turno, il sostituto procuratore Rosanna Buccini. Erano le 17 quando i carabinieri della Stazione di Porto Recanati insieme ai militari di rinforzo della Squadra di Intervento Operativo del 6° Battaglione Carabinieri Toscana avevano fermato una Skoda Fabia con cinque giovani a bordi, tutti del posto.

Gli occupanti erano nervosi durante il controllo e questo aveva insospettito i militari che avevano deciso di approfondire gli accertamenti. I cinque sono stati tutti perquisiti: tre di loro, compreso il conducente dell’auto, non avevano nulla addosso, mentre un quarto è stato trovato con 0,4 grammi di cocaina e per lui è scattata la segnalazione alla prefettura quale assuntore. Il 23enne, invece, negli slip aveva un sacchetto con 4,7 grammi di marijuana, un’altra bustina con poco meno di un grammo sempre di marijuana e una terza bustina con dentro due involucri di cocaina da un grammo e 0,2 grammi. In tasca aveva una banconota da 50 euro.

A quel punto i carabinieri avevano deciso di estendere la perquisizione anche all’abitazione del 23enne ed è lì che hanno trovato altra droga. Dall’armadio della camera da letto è spuntato un altro sacchetto con 35,5 grammi di marijuana, mentre sulla scrivania c’era un po’ di tutto: in un barattolo un paio di grammi di droga tra cocaina e marijuana, a parte sul tavolino altra marijuana, hashish, un bilancino di precisione e bustine di cellophane utilizzate per il confezionamento delle dosi. I carabinieri avevano poi controllato il cellulare del giovane trovando chat che per gli inquirenti riguarderebbero lo scambio di sostanze stupefacenti.

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