Macerata

Mense Macerata, stop alla pasta biologica per i bambini. L’opposizione: «Prove tecniche di esternalizzazione»

La lista Macerata Bene Comune accusa l'amministrazione di «smantellare un sistema di eccellenza» per le scuole della città. La replica dell'assessore Cassetta

Immagine d'archivio

MACERATA – L’introduzione di un’altra sperimentazione, quella della pasta “convenzionale” al posto di quella biologica, per due settimane alla scuola IV Novembre ha riacceso lo scontro tra opposizione e amministrazione sul tema della riorganizzazione delle mense scolastiche. La lista Macerata Bene Comune, infatti, torna a ribadire come l’unico intento dell’amministrazione «sia quello di smantellare un sistema di eccellenza» che da anni era attivo in città.

«Alla fine è iniziato a cadere il velo dell’ipocrisia dietro cui questa amministrazione si è nascosta a proposito delle scelte fatte – incalzano la capogruppo Stefania Monteverde e la portavoce Lina Caraceni -. Si è cominciato con la chiusura delle cucine di cinque scuole, che ora ricevono i pasti trasportati preparati all’esterno. Adesso prosegue con la sostituzione del cibo, passando dal biologico al convenzionale, smentendo le parole dell’assessora Cassetta che aveva assicurato che questo non sarebbe avvenuto. Si parte cambiando la pasta, ma la prospettiva è chiara: non si vuole più la migliore, quella biologica, ma si sceglie quella che “tiene meglio la cottura”, così da poter effettuare una preparazione anche molto tempo prima della consumazione del pasto. Prove tecniche di esternalizzazione? – concludono – Così sembrerebbe, vista la comunicazione inviata dal Comune al comitato mensa della scuola primaria IV Novembre che annuncia l’utilizzo di un tipo di pasta “convenzionale” a partire dal 26 aprile e per 2 settimane in sostituzione di quella biologica».

Lina Caraceni e Stefania Monteverde della lista Macerata Bene Comune

Ma non ci sarebbe alcuna volontà di esternalizzazione dietro questa scelta, come spiega l’assessore Katiuscia Cassetta, ma solamente «la volontà di capire se il pasto è maggiormente gradevole per i bambini. Quando avremo elementi di giudizio basati su fatti e, soprattutto senza preconcetti, valuteremo insieme ai genitori e alla scuola cosa è meglio fare per il prossimo anno scolastico».

L’assessore, inoltre, precisa come sulla questione delle mense l’opposizione stia facendo una grande confusione. «L’opposizione continua a strumentalizzare il lavoro dell’amministrazione e questa volta ha confuso le idee andando a toccare una scuola che non è nemmeno interessata dal processo di riorganizzazione che abbiamo avviato alcuni giorni fa – conclude l’assessore Cassetta -, anzi si sta andando a migliorare una criticità che interessa la scuola IV Novembre – sprovvista di cucina da anni – e che la precedente amministrazione non ha mai preso in considerazione».

Il sindaco Sandro Parcaroli e l’assessore Katiuscia Cassetta

A sostegno dell’amministrazione si schierano anche le consigliere Romina Leombruni e Cristina Cingolani (lista Sandro Parcaroli sindaco). «Questa riorganizzazione favorisce l’annullamento delle discriminazioni garantendo a tutti i bambini di poter avere lo stesso servizio di qualità, di mangiare cibo preparato allo stesso modo e con la stessa cura dopo adeguata formazione e con gli strumenti idonei secondo le normative igienico sanitarie – concludono -. Non ci saranno più mense di serie A e mense di serie B».

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