Macerata

Macerata, «Violenza sessuale su una 14enne»: cadono le accuse nei confronti dei genitori

Il padre, un 45enne di origine africana, è stato assolto, la madre, di 30 anni, è stata prosciolta. L'avvocato di lei: «Chiederemo che i figli tornino subito con la madre». La parte civile: «Solleciterò l'appello da parte della Procura»

Il tribunale di Macerata

MACERATA – Violenza sessuale sulla figlia 14enne, assolto il padre (il pm aveva chiesto una condanna a cinque anni), prosciolta la madre. Per il genitore il gup ha disposto la trasmissione degli atti in Procura per il reato di maltrattamenti in famiglia. Si è chiuso così oggi il procedimento a carico di una coppia di coniugi di origine africana, lui 45enne, lei 30enne, ai quali tre anni fa erano stati tolti (a seguito della denuncia) i tre figli minorenni per poi essere affidati a due famiglie. Ora il difensore della donna chiede che i figli, tra cui la stessa che ha denunciato i genitori, tornino immediatamente con la madre (e il padre).

I fatti vennero alla luce a novembre del 2021 quando la vittima, una ragazzina di 14 anni, chiamò in lacrime il numero unico per le emergenze (112) dicendo di essere stata vittima di attenzioni di natura sessuale da parte del padre. Sentita dagli investigatori riferì di tre episodi: uno avvenuto nell’estate di quell’anno quando lei e il padre erano in auto in un luogo isolato e lui l’avrebbe costretta a salire sulle sue gambe in slip e reggiseno, minacciandola che le avrebbe tagliato la testa e l’avrebbe sotterrata, poi dopo averla schiaffeggiata l’avrebbe baciata tentando di toccarle il seno. Il secondo episodio sarebbe avvenuto a ottobre quando il padre le avrebbe sbattuto la testa contro il muro poi le avrebbe preso le mani e l’avrebbe costretta a toccarlo minacciandola che se non avesse fatto quello che lui le chiedeva l’avrebbe uccisa. Un mese dopo le avrebbe tolto i pantaloni toccandola nelle parti intime.

Gli avvocati Mirela Mulaj e Raffaele Delle Fave

Per questi fatti lui era finito prima in carcere e poi ai domiciliari con l’accusa di violenza sessuale, alla moglie invece veniva contestato l’art. 40, perché non avrebbe fatto nulla per impedire gli abusi, pur avendo l’obbligo giuridico di farlo. Oggi nell’udienza preliminare i due imputati, lei difesa dall’avvocato Raffaele Delle Fave, lui dall’avvocato Vando Scheggia sostituito in aula dalla collega Mirela Mulaj, avrebbero dovuto patteggiare, lei a un anno lui a quattro, ma hanno ritirato il patteggiamento e discusso il procedimento con rito abbreviato.
All’esito della discussione nella quale il pm Francesco Carusi aveva chiesto per l’imputato la condanna a cinque anni, il gup Daniela Bellesi ha riqualificato il reato contestato alla 30enne in favoreggiamento e disposto il non doversi procedere e ha assolto il 45enne dall’accusa di violenza sessuale disponendo solo nei suoi confronti la trasmissione degli atti in Procura per il reato di maltrattamenti in famiglia. L’avvocato Paolo Carnevali, parte civile per il curatore speciale della minore (l’avvocato Claudia Romagnoli) si è detto «sorpreso» dell’esito dell’udienza aggiungendo: «solleciterò appello da parte della Procura, sussistendo a nostro avviso tutti i presupposti per ben altro esito».

«È stata fatta giustizia – ha invece esordito l’avvocato della 30enne, Delle Fave –. Chiederemo che i figli ritornino immediatamente con la madre alla quale sono stati sottratti da tre anni per essere affidati ad altre famiglie». Nessun commento dal difensore dell’imputato, l’avvocato Mirela Mulaj.

Ti potrebbero interessare