Macerata

Macerata, Unifestival piace alla città. Il rettore: «Unimc è il luogo dello studente»

Si chiude con la generale soddisfazione degli organizzatori, ossia studenti e studentesse dell’Università di Macerata, la decima edizione dell’Unifestival

Il convegno sul disagio giovanile in occasione di Unifestival a Macerata

MACERATA – Si chiude con la generale soddisfazione degli organizzatori, ossia studenti e studentesse dell’Università di Macerata, la decima edizione dell’Unifestival. Dopo quattro anni di sospensione a causa della pandemia, la kermesse, patrocinata dal Comune, è tornata ad animare per tre giorni la città. 

«La cosa bella di questa manifestazione – ha detto il rettore John Mc Court – è che ad organizzarla sono stati i nostri universitari, sostenuti al massimo delle nostre possibilità come ateneo. Lo abbiamo voluto proporre a ottobre anche come modo per dare il benvenuto alle matricole attraverso eventi che rendono vivace l’università e la città. Unimc è il luogo dello studente, sono loro che devono animare i nostri spazi: quest’anno cercheremo di rendere ancora più aperto l’ateneo per attività studentesche anche in ore serali». 

Il tema di questa edizione è stato, infatti, “Your time, your place”, inteso come invito ai giovani a riappropriarsi del proprio tempo e del proprio spazio dipingendo scenari nuovi e inediti. E lo hanno fatto tramite mostre su personaggi che hanno tracciato cammini da seguire, come quella voluta da Obiettivo Studenti sul giudice Rosario Livatino, per la quale sono state organizzate visite guidate anche per le scuole. O l’articolata proposta di Officina Universitaria, con l’esposizione delle opere di Testi Manifesti e Militanza Grafica che proseguirà anche nei prossimi giorni nella sede in via Garibaldi, la testimonianza di Lorenzo Gasparrini e il concerto di Kenzie e Bleach

Azione Universitaria ha offerto un focus sull’Europa in vista delle elezioni, affrontando temi come il mondo giovanile, politico e della ricerca e creando un momento ricco di spunti di riflessione. Di altrettanto interesse il confronto proposto dal Sum, Studenti universitari delle Marche, sul tema del disagio giovanile con interventi di psicologi e psichiatri, o il laboratorio del rapper Amir Issaa sull’uso del rap come strumento per imparare a utilizzare le parole e ampliare il proprio vocabolario. 

Gli spettacoli serali hanno registrato in alcuni casi il sold out, come la lettura drammatizzata ispirata al Minotaurus di Dürrenmatt a cura di Andrea Pierdicca per la regia di Andrea Fazzini nell’ambito del progetto Malamente. Di grande suggestione le proposte all’orto dei pensatori, come la riflessione corale tra arte, letteratura e musica proposta da un gruppo di studenti dell’Ateneo e dell’Accademia di Belle arti o il mito della Sibilla raccontato dalla compagnia della Zandella, composta da studenti o ex studenti UniMc. 

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