Macerata

Macerata. Sorpreso a casa di un amico, rapinatore finisce in carcere

L'uomo, un 33enne originario di San Severo, era ricercato dagli agenti della Squadra Mobile dopo la revoca dell'affidamento in prova. Nel pomeriggio di Santo Stefano del 2016 compì una rapina a casa di una 76enne, colpendola a calci e pugni

MACERATA – Era a casa di un amico quando i poliziotti della Squadra Mobile di Macerata sono entrati nell’abitazione e lo hanno arrestato. Il giovane, un 33enne pugliese, già arrestato per rapina nei confronti di un’anziana nel 20016, è stato condotto nel carcere di Fermo. Gli agenti della Mobile guidata dal commissario capo Matteo Luconi lo cercavano già da qualche tempo dopo che il magistrato di Sorveglianza di Siena aveva disposto la sospensione della misura dell’affidamento in prova (precedentemente concessa), ripristinando così la carcerazione.

Il commissario capo Matteo Luconi, dirigente della Squadra Mobile di Macerata

Il giovane, già con diversi precedenti a suo carico, originario di San Severo e residente a Figline e Incisa Valdarno, in provincia di Firenze, ma di fatto senza fissa dimora, per gli investigatori è un soggetto violento e dedito al consumo sfrenato di sostanze stupefacenti che si procacciava denaro compiendo reati come furti e rapine. Circa quattro anni fa fu arrestato proprio dai poliziotti della Mobile dopo aver commesso una rapina a casa di un’anziana. Era il pomeriggio di Santo Stefano del 2016, all’epoca 28enne si era introdotto in un appartamento in via Roma, nel quartiere Collevario dove vivevano una donna di 76 anni e suo marito malato e non autosufficiente. L’anziana però si era accorta della presenza di qualcuno e quando i due si erano trovati faccia a faccia lui l’aveva minacciata con un coltello. La 76enne, nonostante l’arma puntata contro, cercò di bloccarlo ed era anche riuscita a sfilargli il cappuccio ma il rapinatore reagì colpendola a calci e pugni per poi fuggire con il bottino: due paia di orecchini, delle collane e un anello con brillanti appartenenti all’anziana e alla figlia. A distanza di quasi quattro anni il 23enne è stato sorpreso dai poliziotti all’interno dell’abitazione di un amico dove aveva trovato riparo, non ha opposto resistenza al momento dell’arresto, e dopo le formalità di rito è stato condotto alla casa di reclusione di Fermo.

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