Macerata

Macerata, il nuovo centro commerciale in consiglio: è polemica. «Iter avviato con le precedenti giunte»

L'assessore Iommi ha risposto all'interrogazione di Andrea Perticarari, ripercorrendo tutti gli atti approvati. «Questa amministrazione farà di tutto per evitare alla città e all’erario pubblico un ulteriore disastro come via Trento»

(Immagine di repertorio)

MACERATA – La costruzione del nuovo centro commerciale, che la ditta Simonettti ha chiesto di realizzare a Piediripa, finisce al centro del dibattito del consiglio comunale con un’interrogazione presentata dal consigliere Pd, Andrea Perticarari, in cui si chiede se l’amministrazione sia già al corrente di attività che si vorrebbero spostare nella nuova struttura e se si stia facendo quanto possibile per fermare il nuovo progetto.

«Non c’è nessuna lista di commercianti che hanno dichiarato la loro intenzione di trasferirsi e, anche se ci fosse, in questo momento sarebbe da accantonare perché siamo ancora in fase di variante urbanistica», ha spiegato l’assessore Silvano Iommi che, poi, ha ripercorso l’iter che ha portato alla situazione attuale, per cui non è la nuova amministrazione che ha voluto il centro commerciale, ma chi è stato al governo negli anni precedenti ad averlo autorizzato.

«Perticarari dice che “da mesi brancoliamo nel buio, l’amministrazione dica cosa vuole, le motivazioni poste 15 anni fa sono cambiate” – ha aggiunto Iommi -. Allora chiariamo subito che nel programma elettorale e di mandato del sindaco Parcaroli non c’è la realizzazione di nessun centro commerciale e la previsione dell’area commerciale a Piediripa sulla proprietà Costa, oggi Simonetti, risale al 1995 e l’iter per l’approvazione delle varianti urbanistiche, tutte finalizzate alla realizzazione di strutture commerciali, inizia nel 2001 con l’incremento della volumetria commerciale. Tutto l’iter che andiamo a ripercorrere fa riferimento dunque agli anni delle amministrazioni Meschini e Carancini».

La storia di un insediamento commerciale a Piediripa, inizia «Nel 2008, visto l’incremento volumetrico concesso, la Simonetti acquista dai Costa sia l’intera area commerciale che l’immobile ex San Rocco in vicolo Costa 4 – ha spiegato nel dettaglio l’assessore all’Urbanistica -. Con delibera 2 del 2008 l’Ufficio tecnico comunale predispone gli atti di variante richiesti e la segreteria predispone lo schema di accordo prevedente sia la variante che la cessione gratuita da parte della Simonetti dell’edificio ex San Rocco in coerenza con le impostazioni e con i principi stabiliti dal “Piano Casa” (cessazione del beneficio urbanistico). Sino a oggi le procedure della variante urbanistica non si sono mai interrotte, ma solamente sospese per le varie modifiche e/o integrazioni documentali da produrre, dovute anche a modifiche normative locali e nazionali. Dal 2010 a oggi la Simonetti ha regolarmente tenuto attiva la fidejussione richiesta per 2 milioni di euro (costo di 10mila euro all’anno) a garanzia degli impegni assunti con l’amministrazione per la realizzazione di opere stradali e, nello stesso anno, viene stipulato l’atto di cessione al Comune dell’immobile ex San Rocco per un valore di 610mila euro. Il 18 dicembre 2012, su richiesta dell’amministrazione, la Simonetti versa un primo anticipo di 150mila euro sugli oneri di urbanizzazione, mentre il secondo anticipo di 200mila euro lo verserà nel dicembre 2013».

Quindi i diritti da parte della Simonetti a realizzare l’opera si sono concretizzati nel tempo. «In definitiva, mentre ancora oggi la variante urbanistica è in corso di scrupolosa istruttoria comunale da inviare alla Provincia per le procedure di sua competenza, vogliamo ricordare all’interrogante e al suo partito che questa amministrazione farà di tutto per evitare alla città e all’erario pubblico un ulteriore disastro urbanistico, giuridico ed economico come è stato per Nuova Via Trento – ha concluso Iommi -. Resta inteso che la Costituzione e le normative europee tutelano il diritto d’impresa e la libera concorrenza, mentre contrasta la formazione di monopoli e ostacoli al pieno svilupparsi di questi diritti. Allo stesso tempo tutela l’interesse pubblico anche attraverso l’articolazione scalare dei diversi strumenti urbanistici».

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