Macerata

Niente vaccino nelle farmacie di Macerata. Il Pd chiede un cambio di passo: accolta la mozione

L'assessore Piccioni ha spiegato che nessun dipendente ha seguito il corso di formazione. Il capogruppo Dem, Ricotta: «Una vergogna». Ora l'amministrazione dovrà verificare che le farmacie si attrezzino per fare i vaccini

(Immagine di repertorio)

MACERATA – Vaccinazioni anche nelle farmacie comunali gestite dall’Apm. Lo ha deciso il consiglio comunale approvando all’unanimità la mozione (emendata) presentata dal capogruppo del Pd, Narciso Ricotta, che chiedeva un impegno dell’amministrazione per spingere l’Apm ad avviare le vaccinazioni anche nelle sue strutture.

Nelle farmacie comunali, infatti, non vengono effettuate le vaccinazioni e ieri pomeriggio – 5 ottobre – in Consiglio è stato spiegato il perché. L’assessore Oriana Piccioni, infatti, leggendo la risposta alla mozione inviata dal presidente dell’Apm Gianluca Micucci Cecchi, ha detto che nelle farmacie, oltre a non esserci spazi adeguati, i farmacisti non hanno aderito al corso di formazione per le vaccinazioni che era stato predisposto dall’Asur. Per cui le vaccinazioni in tutti questi mesi non sono mai state effettuate, mentre i tamponi vengono fatti solo nella farmacia di Piediripa che si appoggia a un laboratorio privato.

«Una risposta vergognosa – a tuonato Ricotta -. Sentirsi dire che farmacisti pagati con i soldi pubblici non hanno voluto fare il corso è una vergogna». Un imbarazzo evidente anche nel capogruppo di Fratelli d’Italia, Pierfrancesco Castiglioni, che ha chiesto di sospendere per dieci minuti la seduta. Tutti i consiglieri si sono riuniti e, proprio dalla maggioranza, è stato proposto un emendamento per modificare la mozione nei tempi previsti, chiedendo che l’amministrazione si organizzi non entro 30 giorni come era stato richiesto da Ricotta, ma nel tempo più breve possibile.

«Togliere il riferimento temporale – ha spiegato Castiglioni – non significa che non vogliamo portare avanti questo impegno, ma i tecnici ci dicono che un mese potrebbe non essere sufficiente. Per cui lo faremo nel più breve tempo possibile, perché non è possibile che un dipendente comunale si rifiuti di fare una cosa come questa». La mozione emendata è stata approvata all’unanimità.

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