Macerata

Macerata, maxi frode da 8 milioni di euro nel calzaturiero: 7 le persone denunciate

Coinvolte quattro società che operavano anche a Corridonia e Camerino e altre cinque con sede fittiziamente dichiarata a Torino. Le indagini condotte dalla Guardia di Finanza

Un momento della conferenza da parte della Guardia di Finanza di Macerata

MACERATA – Una maxi frode fiscale di otto milioni nel settore delle calzature è stata scoperta dalla Guardia di Finanza di Macerata: sette le persone denunciate, sequestrati beni per oltre 2,6 milioni di euro. «Le attività di indagine della compagnia di Macerata sono partite nel novembre del 2019 – spiega il colonnello Ferdinando Falco, comandante provinciale della Guardia di Finanza -, coordinate dal procuratore Giovanni Giorgio e dal sostituto procuratore Margherita Brunelli. Si tratta di un’operazione a contrasto dell’evasione delle frodi fiscali nel senso più classico del termine, e che ha permesso di scoprire una frode per circa otto milioni di euro, posta in essere da nove società e da sette soggetti responsabili a vario titolo».

Nell’operazione “Matrioska”, così chiamata per gli incastri previsti tra le diverse società, sono coinvolte appunto quattro società di capitale che operavano a Corridonia, Camerino e Macerata e altre cinque con sede fittiziamente dichiarata a Torino, tutte impegnate nel settore della lavorazione delle tomaie. «La frode – spiega ancora il colonnello Falco – veniva effettuata attraverso l’emissione di fatture false, l’omessa contabilizzazione delle fatture false, oltre a omessi versamenti fiscali e contributivi».

Il colonnello Falco, il procuratore Giorgio e il capitano Fuscellaro

«Mi sembra doveroso evidenziare l’attività svolta dalla Guardia di Finanza che è presente sul campo e sono anni che lavora al meglio, specie nel contrasto alle frodi fiscali – ha aggiunto il procuratore Giorgio -. Nel 2015 è stato sottoscritto un accordo di collaborazione tra Procura, Finanza e Agenzia delle entrate in modo tale che vi fosse uno scambio continuo di informazioni, finalizzato a garantire un pronto intervento, a livello penale e, da allora, il mio ufficio ha potuto ottenere dai giudici l’emissione di decreti di sequestro per equivalente di somme sottratte al fisco di complessivi 286 milioni di euro».

A entrare nel dettaglio dell’operazione “Matrioska” è stato il capitano Emilio Fuscellaro, comandante della Compagnia di Macerata: «Le aziende erano amministrate da sette soggetti italiani, di cui tre residenti nella provincia di Torino e quattro nel Maceratese – ha spiegato il comandante -. Le società hanno operato dal 2014 e sono una la prosecuzione dell’altra: la prima, infatti ha lavorato fino al 2015, quando è iniziata seconda che ha operato fino al 2017, la terza dal 2017 al 2019 e l’ultima dal 2018 al 2019».

Collegate a queste prime quattro aziende che producevano tomaie, poi vendute ad altre società coinvolte, che dovevano rivendere i prodotti a prezzi più bassi. Tra questi due livelli ne era stato creato un terzo «con aziende create ad hoc per rappresentare un ulteriore schermo giuridico», ha aggiunto Fuscellaro. I reati contestati alle sette persone sono dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, omessa dichiarazione, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti, occultamento o distruzione di documenti contabili, sottrazione fraudolenta al pagamento di imposta e omesso versamento di ritenute previdenziali.

Le Fiamme Gialle, inoltre, hanno dato esecuzione al provvedimento del giudice Giovanni Manzoni procedendo al sequestro di circa 300mila euro in denaro detenuto su conti bancari, circa 75mila euro di quota societarie, parti di 41 appezzamenti di terreni, un appartamento con annesso garage, la porzione di un locale commerciale di Roma e una Porsche Cayenne, tutti riconducibili ai soggetti implicati nella frode fiscale.

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