Macerata

Macerata, lavori nel Palazzo della Provincia. Interventi per 3,5 milioni

Il presidente Antonio Pettinari ha approvato il progetto di fattibilità tecnica economica per consolidamento, miglioramento sismico, restauro e riparazione del palazzo centrale, in corso della Repubblica

Macerata, il presidente della Provincia
Antonio Pettinari, presidente della Provincia di Macerata

MACERATA – Oltre tre milioni di euro per restaurare il Palazzo della Provincia dove, il terremoto del 2016, ha lasciato ferite evidenti. Il presidente Antonio Pettinari ha approvato il progetto di fattibilità tecnica economica per i lavori di consolidamento, miglioramento sismico, restauro e riparazione del palazzo centrale, in corso della Repubblica.

Si tratta del secondo stralcio dei lavori, visto che già l’anno scorso una porzione dell’edificio era stata interessata da interventi per 260mila euro, che hanno permesso di mettere in sicurezza una porzione dello stabile e rendere tra l’altro di nuovo agibile la sala della presidenza in cui, oltre alle opere strutturali, si è intervenuto con il restauro e la ripresa degli stucchi e dei dipinti delle pareti e del soffitto dove sono ritratti gli stemmi di dodici Comuni del territorio.

Il restauro dei dipinti nel Palazzo della Provincia

Adesso, dopo il via libera dell’ufficio Ricostruzione che ha dato l’ok per quanto riguarda la verifica della congruità dell’importo richiesto che viene finanziato con i fondi del terremoto, si può passare alla seconda fase, decisamente più impattante. L’importo previsto per gli interventi, infatti, è di 3,5 milioni. «Lo scorso agosto abbiamo concluso, con un notevole anticipo rispetto al termine previsto dal contratto, il primo stralcio – spiega il presidente Antonio Pettinari – e di fatto tutto l’edificio è tornato agibile. Ora proseguiamo con questo nuovo intervento che rende necessario un attento e puntuale studio del fabbricato per definire un lavoro non invasivo data la complessità di questo palazzo, la cui origine risale alla costruzione dei Padri Filippini tra il Seicento e il Settecento».

E, il lavoro di consolidamento, miglioramento sismico, restauro e riparazione, si preannuncia piuttosto complesso «in quanto l’edificio, per la sua varietà tipologica e singolarità costruttiva, dovuta anche alle notevoli trasformazioni subite nel corso della storia – conclude Pettinari – non consente di utilizzare un intervento standard, ma una serie di sistemazioni di opere locali su porzioni distinte del fabbricato, studiate caso per caso».

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