Macerata

Lavoratori agricoli, i sindacati: «Rinnovo immediato del contratto provinciale»

Oggi è stata indetta una giornata informativa sulla questione. La Cgil, Cisl e Uil sottolineano la necessità di un intervento celere per evitare la possibilità di infiltrazioni criminali

MACERATA – Il contratto provinciale di lavoro per gli operatori agricoli è scaduto il 31 dicembre del 2019 e le organizzazioni sindacali sono compatte nel richiedere un incontro urgente con le controparti per rinnovarlo e per sottolineare la grande importanza che gli addetti al settore hanno avuto in questo difficile periodo di emergenza sanitaria assicurando, quotidianamente, i prodotti sulle tavole degli italiani. Un settore, quello agricolo, che se non regolato da un contratto rischia le infiltrazioni malavitose.

«Il contratto provinciale che riguarda tutte le province d’Italia è scaduto il 31 dicembre del 2019 e quando scade è necessario iniziare una trattativa per poterlo rinnovare – spiega Paola Apolloni rappresentante della UILA UIL -. La provincia di Macerata e quella di Ancona avevano iniziato gli incontri per il rinnovo nel 2020 che sono però stati arrestati a causa del Covid-19. La nostra richiesta è di riprendere queste trattative perché in questo difficile periodo i lavoratori agricoli sono stati chiamati a essere in prima linea nonostante paure, fatica e smarrimento e hanno sempre assicurato i prodotti sulle tavole degli italiani».

«Chiediamo inoltre che la retribuzione venga aumentata perché l’impegno civile e sociale è stato grande e perché dobbiamo evitare il crearsi di situazioni malavitose – continua Apolloni -. Per questo oggi è stato indetto il Cpl Day: nonostante a Macerata e Ancona gli incontri siano stati calendarizzati le controparti sono ancora restie all’accordo e rinviano tutto al prossimo anno. Questo non è possibile perché c’è bisogno di immediatezza e concretezza per evitare appunto il presentarsi di infiltrazioni di illegalità. Soprattutto perché il territorio regionale possiamo dire che è un territorio fondamentalmente sano il tal senso e dobbiamo evitare di correre il rischio».

«Non dimentichiamo che il settore agricolo riveste un ruolo di grande rilievo nell’economia del nostro paese e nella nostra Regione per dimensioni occupazionali, per fatturato e per la notevole quantità e qualità delle esportazioni agricole» ha continuato Apolloni insieme ai colleghi Stefano Pepa e (FAI Cisl) e Rossella Marinucci (FLAI Cgil).

In provincia di Macerata il mercato agricolo è composto da piccole e piccolissime aziende spesso anche a conduzione familiare. Sono presenti 678 imprese per un totale di 5203 occupati di cui 797 a tempo indeterminato e 4435 a tempo determinato; il tutto per un totale di giornate lavorative complessive pari a 627.805.

Una situazione, quella relativa allo sfruttamento e all’illegalità nel settore del lavoro agricolo in provincia che è sempre stata attenzionata dal prefetto Iolanda Rolli, che in questi giorni lascerà la provincia, «e di cui speriamo venga ereditato il testimone dal suo successore continuando il grande lavoro avviato».

«Le relazioni sindacali, la piena applicazione dei contratti di lavoro e il loro corretto rinnovo, unitamente alle attività dell’EBAT (Ente Bilaterale Agricolo Territoriale) assumono un ruolo fondamentale per arginare i fenomeni di illegalità e sfruttamento del lavoro, per contrastare la diffusione del salario di piazza e il contenimento dei costi scaricato interamente sulle spalle dei lavoratori e delle lavoratrici dell’agricoltura – hanno concluso i sindacati -. Chiediamo che il confronto con le controparti continui in modo proficuo e che il contratto provinciale venga rinnovato al più presto».

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